BERLINO, GERMANIA – Non è mai stato una stella hollywoodiana di prima grandezza, ma recava con sè un terribile segreto di cui nessuno avrebbe mai sospettato.
A oltre dieci anni dalla morte, la figlia maggiore dell’attore Klaus Kinsky, Pola, rivolge al padre un’accusa orribile: quando era bambina, e non solo, avrebbe ripetutamente abusato sessualmente di lei.
E questo sistematicamente, fra i suoi 5 e i suoi 19 anni. ”Era semplicemente un violentatore di bambini”, dice la donna, che oggi ha 60 anni, e ha deciso di rivelare – in un’intervista allo Stern, anticipata mercoledi – un aspetto terribile della personalita’ del padre-orco, per non sentirsi dire piu’ che era un ”genio”. Non è chiaro perchè la donna non abbia denunciato prima il padre.
”Io non ne potevo piu’ di sentirmi dire: ‘Tuo padre! Fantastico! Un genio! Mi e’ sempre piaciuto!’. Dalla sua morte in poi, questa mitizzazione non e’ che aumentata”. Pola trova, invece, che suo padre fosse al cinema esattamente come a casa: ”Non ha mai rispettato gli altri”. La figlia, secondo questo racconto, sostiene che ”dappertutto nel mondo i padri lo fanno con le loro figlie”. Attrice di teatro, Pola Kinski ha scritto anche un libro, per raccontare la sua storia: ”Kindermund”, ”Parole di bambini”.
Kinski, originario di Danzica, in Polonia, aveva tre figli, tutti attori. La piu’ famosa e’ Nastassja. E’ morto nel 1991 negli Usa a 65 anni. Memorabile nella storia del cinema la sua collaborazione col regista tedesco Werner Herzog.