La prassi vuole che, durante la stagione degli Oscar, quando un attore rientri nella cerchia dei possibili candidati si lanci in una sorta di “campagna elettorale”, che rilasci interviste, appaia il più possibile su tutti i media, realizzi servizi fotografici e cammini su chilometri e chilometri di red carpet in giro per il Paese per provare quanto realmente tenga a vincere il premio.
Ma Mo’Nique non è certo il tipo che si piega facilmente a questo genere di convenzioni e, nonostante in molti le abbiano suggerito di cambiare il proprio atteggiamento e di prestarsi di più ai giochetti dello show-biz, continua a sostenere di non vedere la ragione per una campagna in stile Obama e ripete: «La mia campagna è stata la mia interpretazione nel film, quel che è fatto è fatto, ormai non c’è più molto da aggiungere».
Nessuno può darle torto: la sua interpretazione di madre crudele e degenere, pronta a chiudere gli occhi sulle violenze sessuali del marito nei confronti della giovane figlia (rimasta incinta due volte), ha subito suscitato l’ammirazione del pubblico e della critica, tanto che in molti scommettono sarà proprio lei a vincere l’Oscar come migliore attrice non protagonista in “Precious”. Un film giudicato cupo e sconcertante, ma che lei definisce semplicemente «onesto».
La sua bravura in un ruolo tanto difficile quanto opposto alla sua natura di stand-up comedian, abituata a scatenare le risate del pubblico in sala, è balzata agli occhi di Tyler Perry e di Oprah Winfrey (che nel 1985 fu candidata all’Oscar come miglior attrice non protagonista nel film “Il colore viola”), che hanno subito firmato per diventare produttori esecutivi e supporter del film. «La sua performance è così cruda e bruciante da meritare senza dubbio un Oscar» ha scritto Oprah. E in molti, da una costa all’altra del Paese, la pensano esattamente come lei.
Nonostante ciò, Mo’Nique continua a occuparsi giornalmente del suo omonimo talk-show sulla BET (cominciato lo scorso ottobre) e dei tre figli: le sue priorità assolute, conferma, in questo momento. «Non è che io stia snobbando l’attenzione che mi stanno dando – spiega – sono felicissima di partecipare a qualunque evento io sia invitata, nel mio poco tempo libero, e penso che vincere il premio sarebbe fantastico, ma semplicemente non posso accontentare tutti. La mia vita non si ferma qui e ormai non c’è più molto che io possa fare per meritarmi quel premio, oltre al lavoro che tutti già possono vedere sullo schermo».