Povero Donat Cattin: i suoi eredi, guidati da Rotondi, davanti alle bugie di Berlusconi che incolpa il partito degli sbagli del governo

Con quella faccia può dire ciò che vuole. Chi? Berlusconi Silvio, ça va sans dire, come diceva quel tale prima di essere licenziato. Leggete questa notizia per convincervene, pubblicata dal Corriere.it: “Con un’analisi che condivido, l’amico Gianfranco Rotondi ha detto che se negli ultimi due mesi la nostra parte politica ha dato, a volte, un’immagine che non ha entusiasmato, lo si deve ad alcuni errori del partito e non del governo”.

Le parole sono, appunto, di Berlusconi.La notizia del Corriere viene dall’Ansa e fa parte di un più ampio servizio, dedicato al convegno ‘La Dc nel Pdl’ organizzato a Saint-Vincent dal ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi. che sarà sempre ricordato per la micidiale idea di abolire la pausa pranzo.

Cosa vogliono dire queste parole, al di là della loro grossolana falsità?
Forse è vero che sta per scaricare da coordinatori del partito Ignazio La Russa, Sandro Bondi e soprattutto Dennis Verdini, il primo, più noto per avere dato del pedofilo in pubblico a un italiano che lo contestava a New York, il secondo abbastanza inefficace come ministro perché stritolato dalle forbici di Giulio Tremonti, il terzo assai imbarazzante per tutti i pasticcetti che lo hanno fatto finire nel mirino dei giudici.
Forse è anche vero che sta per rimettere il partito in mano a Claudio Scajola, l’ex ministro per lo sviluppo economico, dimesso dopo la vicenda della casa in parte pagatagli da quelli della “cricca” di Balducci e Anemone senza che lui se ne accorgesse. Scajola, come Blitzquotidiano ha raccontato, sta preparando una spiegazione un po’ più decente di quei soldi, guarda caso dopo un incontro di fine agosto a Roma con mago e maestro della giustificazione Berlusconi e questo è apparso propedeutico al grande ritorno.
A Saint Vincent, Berlusconi non era presente in carne e sangue, ma questo non è un problema perché ormai ci ha abituato alla sua divina ubiquità e ha comunque fatto sentire la sua presenza nella città del Casinò con un messaggio letto da qualche Mosé per conto suo.
La parte su cui il Corriere sorvola, forse per la limitata memoria dei giovani redattori del sito internet, è che il convegno è quello degli ex democristiani della fu corrente di Forze nuove, la corrente della sinistra Dc che faceva capo a Carlo Donat Cattin.
Anticomunista senza remissione, certo, ma anche sindacalista della Cisl senza compromessi, Donat Cattin probabilmente si rivolta nella tomba come ha già fatto lo scorso anno quando Rotondi ha avuto il becco (così certamente il torinese Donat Cattin avrebbe detto all’avellinese Rotondi) un’altra volta, dopo la prima edizione, un anno, fa, nello stessa città del casinò, di mettere gli ex di Forze nuove al servizio di uno come Berlusconi, che se Donat Cattin fosse vivo osteggerebbe di sicuro?

Leggi l’articolo originale da: Corriere.it

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