Samantha Fox morta per coronavirus, la star a luci rosse aveva 69 anni
ROMA – Samantha Fox, una delle prime star del mondo a luci rosse, è morta a 69 anni dopo essere stata contagiata dal coronavirus.
Al secolo Stacia Micula, fu protagonista tra gli anni ’70 e ’80, di una novantina di film per adulti.
Come racconta Marco Giusti per Dagospia, la Fox, newyorkese, era una ballerina professionista.
Ma Gerard Damiano, maestro del genere, le fa fare il suo primo film, “Odyssex” nel 1977, con Robert Kerman, anche lui morto per Covid neanche un mese fa, e un anno dopo il regista Chuck Vincent la nota in una tv cavo e le propone il ruolo da protagonista nel suo “Bad Penny”, che diventa il suo vero primo film di successo.
Diventa popolarissima nei primissimi anni ’80 con film come “Tiffany Minx” (“Intrighi proibiti di mia moglie”) di Robert Walters con Marlene Willougby, Crystal Synk, “Mistique”, “October Sylk” (“Mogli morbose”) di Henri Pachard con Candida Royalle e Gloria Leonard, “Jack’n Jill” di Mark Ubell con Jack Wrangler e Vanessa Del Rio, col quale vince il suo primo Erotica Award, l’altro è “This Lady Is a Tramp”, “Her Name Was Lisa” di Richard Mahler, “Amanda By Night” di Robert McCallum con Veronica Hart e Jamie Gillis, “Pink Ladies” con Vanessa Del Rio, “Foxtrot” di Cecil Howard, “Roonmates” di Chuck Vincent, “Dracula Exotica”.
“Outlaw Ladies” di Henri Pachard venne segnalato dalla rivista “Hustler” come il miglior porno del 1981.
Fece anche dei B-movie soft, una particina in “Io sono la legge” di Robert T. Heffron, in “Violenza” nel 1988, fino a quando Doris Wishman la volle protagonista del suo “A Night to Desmeber” nel 1989.
Cercò di tornare al cinema, soft, con Doris Wishman, ma la cosa finì lì.
Hanno dato notizia della sua morte, che dovrebbe essere il 22 aprile, sia la sorella che la collega Anne Sprinkle, che ha twittato “Fox è stata speciale nella mia vita, e il suo amore con Bobby fu per tutta la vita, lei è finalmente libera! Sarà ricordata.
Sebbene amasse, amasse, amasse il suo corpo. Dannato #covid 19. Lei rimane viva attraverso il suo lavoro leggendario”. (fonte DAGOSPIA)