PARIGI – Accusata di essere stata a lungo
troppo tenera con i vizietti dei suoi politici, la Francia e'
adesso in piena psicosi Strauss-Kahn, un fenomeno che sta
diventando anche una sorta di mania, fra accuse del passato che
riemergono a carico ora di politici e artisti. Tutto cio' mentre
non meno di 17 sceneggiature di film dedicati al clamoroso caso
dell'ex direttore del Fondo monetario sono gia' al vaglio dei
produttori cinematografici.
E' stato il regista Yves Boisset a rivelare a Le Figaro che
alla Societa' autori compositori drammatici sono gia' stati
depositati ben 17 progetti di lungometraggio sulla storia di
Dominique Strauss-Kahn e della cameriera del Sofitel che lo
accusa di stupro. ''Fare oggi un film su questa storia sarebbe
moralmente inaccettabile'', tuona Xavier Durringer, regista de
'La Conquete', film presentato a Cannes e dedicato alla vita del
presidente Nicolas Sarkozy. Patrice Leconte, invece, non si
stupirebbe di qualcuno gia' pronto a girare adesso, ''magari
intitolato 'Rendez-vous au Sofitel', con Gerard Depardieu nel
ruolo di protagonista''.
Proprio il gioco degli interpreti appassiona i francesi
cinefili: accanto a Depardieu – azzarda il quotidiano in un
corsivo – Annette Bening sarebbe una perfetta Anne Sinclair, con
Danny De Vito e Joe Pesci a contendersi il ruolo dell'avvocato.
E la cameriera del Sofitel? ''Neppure un attimo di incertezza,
Halle Berry''.
Ma al di la' del fantacinema, non passa giorno senza che
riemerga un nuovo caso dal passato, di questo o quel potente che
e' stato accusato di essersi macchiato dello stesso crimine di
DSK. Sullo sfondo, inchieste sulla troppa tolleranza francese,
come fa Liberation, che apre il suo numero di oggi in prima
pagina con l'inchiesta 'Molestie sessuali: perche' la Francia
chiude gli occhi'.
Il caso riemerso nelle ultime ore e' quello del presunto
stupro di una cameriera (Diane, anche lei della Guinea) avvenuto
nel luglio dello scorso anno nell'esclusivo Park Hyatt sulla
Place Vendome, gioiello parigino di rue de la Paix. Il presunto
autore del crimine e' una persona del seguito della famiglia
reale del Qatar, che all'epoca dei fatti non fu ne' fermato ne'
interrogato e che tranquillamente pote' rientrare nel suo Paese.
La dinamica dei fatti riportata dalla donna presenta analogie
impressionanti con il caso DSK, ma la vicenda fu in un primo
tempo archiviata. Ora, dopo la vicenda del Sofitel, la cameriera
e' tornata all'offensiva, ha di nuovo contattato i giudici, che
avrebbero deciso di riaprire l'inchiesta.
C'e' stato poi l'ex ministro Luc Ferry, che ha parlato di
festini con ragazzini minorenni a Marrakesh, protagonista ''un
ex ministro del governo'', suscitando un vespaio di polemiche
fra chi si e' sentito sospettato e chi ha accusato Ferry di
parlare a vanvera. Piu' lineare la vicenda di Georges Tron, il
viceministro accusato di molestie sessuali ai danni di due donne
e prudentemente allontanato dall'incarico prima di guai peggiori
per il governo.
Immancabile in tutto cio' che avviene in Francia,
l'immarcescibile Johnny Hallyday non si e' tirato indietro
neppure stavolta, solidarizzando con DSK in quanto appartenente
alla sua stessa categoria di ''persone che guadagnano tanti
soldi'' e che soltanto per questo diventerebbero ''bersaglio di
critiche odiose''. Accusato di stupro su uno yacht nel 2002, si
vide archiviare senza seguito la procedura quattro anni dopo:
''Ma in quegli anni – lamenta – io, mia moglie e miei figli
soffrimmo tanto''.