Arriva dalla Svezia “Dirty Diaries”, film porno al femminile e femminista

Il 30 giugno debutta nei cinema francesi il film Dirty Diaries.

Si tratta di una pellicola porno che ha tre variabili rispetto al mercato di riferimento del genere. È stato diretto da una donna, la regista femminista Mia Engberg, girato da donne con il telefonino e finanziato dallo stato. Lo Svenvska Filministitutet ha infatti contribuito alla realizzazione dell’opera offrendo a fondo perduto 500 mila corone (50 mila euro).

La regista ha convinto lo stato a elargire il sussidio costringendo, tra le polemiche, il direttore dall’istituto svedese per il cinema a scrivere una lettera al ministro della cultura per difendere la sua scelta.

Spiega Mia Engberg: «I film porno sono sempre stati fatti dagli uomini per gli uomini, e mancava una pellicola che mostrasse una sessualità spinta dal punto di vista femminile, che non tenesse conto dell’età dei soggetti ripresi, delle performance, e di tutti quei criteri che vengono normalmente considerati nei porno classici “fallocentrici”».

La pellicola è stata presentata al Paris Porn Festival: sarà nelle sale, ma la sua visione sarà vietata ai minori.

Mia Engberg, 38 anni già autrice di un altro film che ritraeva le donne durante l’orgasmo presentato nel 2004 al Film Festival di Stoccolma, ha realizzato quest’opera con altre dodici artiste che avevano carta bianca per riprendere con un telefono portatile la loro idea di sessualità in 15 minuti. Il cofanetto che accompagna il dvd contiene anche un manifesto per incentivare l’espressione della femminilità, rivendicare il diritto al piacere, in tutte le sue declinazioni, porno compreso.

Un’iniziativa di questo genere non poteva che essere accolta nei paesi nordici. Secondo l’ultimo rapporto Social Watch la Svezia si è aggiudicata nel 2009, con 88 punti su cento, il primato nella quasi assenza di differenze tra i sessi. L’Italia di punti ne ha 64, a metà classifica, con il Mozambico, la Repubblica Domenicana e il Burundi:

Ecco il video di presentazione della pellicola del Paris Porn Festival:

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Lorenzo Briotti