A trionfare al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills per i Golden Globes è stato The Social Network, il film che racconta la nascita di Facebook. Con quattro statuette vinte per il miglior film drammatico, quella per il miglior regista David Fincher, per il miglior sceneggiatore Aaron Sorkin e per la migliore colonna sonora, il film si conferma una riuscita ”metafora della comunicazione moderna e del modo con cui ci relazioniamo” (la definizione e’ del produttore del film Scott Rudin).
Non ha vinto però il suo protagonista, Jesse Eisenberg, che interpretava il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, e che è stato battuto da Colin Firth, migliore attore drammatico per ‘Il discorso del Re’, film britannico sulla figura di Re Giorgio VI che, forte di sette candidature, ha portato a casa solo un globo d’oro. Non meglio è andata a ‘Black Swan’, il thriller psicologico di Darren Aronofsky che ha visto un’unica statuetta assegnata a Natalie Portman, migliore attrice drammatica per la sua interpretazione di una vulnerabile ballerina classica.
Il film, già premiato a Venezia, ha portato molta fortuna all’attrice: sul set ha conosciuto il coreografo Banjamin Millepied, ora suo compagno di vita e padre del bimbo che l’attrice porta in grembo. I Golden Globes per i migliori attori drammatici non protagonisti sono andati a Christian Bale e Melissa Leo, entrambi per il dramma sul mondo della boxe, ‘The Fighter’. I giornalisti dell’Hollywood Foreign Press Association, che organizzano i Golden Globes a pochi giorni dalla rivelazione delle nomination per gli Oscar, distinguono fra pellicole drammatiche e commedie o musical. In questa categoria a trionfare è stato il film indipendente ‘I ragazzi stanno bene’, di Lisa Cholodenko, che ha visto Annette Bening vincere come migliore attrice brillante, battendo anche la sua costar Julianne Moore, anche lei candidata nella stessa categoria. Miglior attore brillante è invece Paul Giamatti, che con ‘La versione di Barney’ ha battuto i colleghi, compreso Johnny Depp, che poteva contare su una doppia candidatura, per ‘Alice nel paese delle Meraviglie’ di Tim Burton e per ‘The Tourist’, film apprezzato dai giornalisti dell’HFPA, ma rivelatosi un fiasco al botteghino.
A questo proposito, c’è da registrare lo scandalo in cui la HFPA è stata coinvolta in queste ultime ore: un ex collaboratore dell’associazione, Michael Russell, ne ha denunciato i membri perche’ a suo dire colpevoli di accettare denaro e premi da produttori e studios in cambio di voti. Sarebbe questa, secondo il denunciante, la ragione del successo di ‘The Tourist’. La magistratura ora indaga sulla veridicità delle accuse. Sconfitta infine l’Italia, candidata fra i film stranieri con ‘Io sono l’amore’ di Luca Guadagnino. La pellicola, che vede protagonista Tilda Swinton, è stata battuta dal film danese ‘Un mondo migliore’, che involontariamente mette a tacere l’italiana polemica a distanza fra Guadagnino e Paolo Virzì, regista del film italiano candidato all’Oscar, ‘La prima cosa bella’. Fra poco più di una settimana saranno rese note le candidature agli Academy Awards, di cui i Golden Globes vogliono essere precursori. I membri dell’Hollywood Foreign Press Association, al contrario di quanto accade nella notte degli Oscar, assegnano premi anche ai protagonisti del piccolo schermo.
In questo caso a trionfare è stato il telefilm ‘Glee’, che ha vinto come migliore serie brillante, mentre due dei suoi attori, Jane Lynch e Chris Colfer, hanno ottenuto le statuette per gli attori non protagonisti. Fra le serie drammatiche, vittoria del progetto HBO “Boardwalk Empire”, che ha visto vincere anche il protagonista, Steve Biscemi, a cui è andato il globo d’oro per il migliore attore drammatico.
DOUGLAS RE Sul red carpet è stata la notte di Michael Douglas. Insieme alla moglie, la gallese Catherine Zeta-Jones, l’attore americano è tornato dopo il cancro. “E’ stato un anno tranquillo con Catherine che per sei mesi è stata a Broadway con un suo show, mentre io me la sono sbrigata con un cancro”. L’attore, 66 anni, ha ottenuto una nomination (ma non è stato premiato) per la sua performance nel secondo capitolo di «Wall Street», di Oliver Stone.
Douglas è apparso in buona forma, ha riposto con un sorriso alle acclamazioni dei fan all’ingresso del teatro: “Una volta che hai superato una prova di questo tipo, i tuoi ammiratori si moltiplicano. Mi sento bene e sono molto felice di essere qui”.