E’ morto all’età di 85 anni l’attore Tony Curtis. Aveva debuttato nel cinema nella parte di un fatuo ballerino in “Doppio gioco” di Robert Siodmak.
Negli anni cinquanta alterna ruoli leggeri, in cui mette a frutto il fisico prestante e la morbida bellezza virile, con ruoli in parti drammatiche, dimostrando notevole versatilità. Fanno parte del primo gruppo “Il principe ladro” di Rudolph Maté, “Il figlio di Ali Babà” di Kurt Neumann e “Il mago Houdini” di George Marshall; del secondo gruppo, “Furia e passione” di Joseph Pevney (in cui è un pugile sordomuto), “Trapezio” di Carol Reed, “Piombo rovente” di Alexander Mackendrick (in cui è Sidney Falco, un portaborse nel mondo corrotto del giornalismo americano) e “La parete di fango” (in cui è un carcerato fuggiasco incatenato a Sidney Poitier).
Dopo aver dato prova delle sue virtù di commediante in coppia con Cary Grant in “Operazione sottoveste” di Blake Edwards, ottiene la definitiva consacrazione nel triplo ruolo di suonatore di sassofono, di magnate del petrolio e di Josephine in “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder, accanto a Marilyn Monroe e Jack Lemmon.
In “Spartacus” di Stanley Kubrick è nuovamente accanto a Kirk Douglas, che già aveva affiancato ne “I Vichinghi” di Richard Fleischer. Negli anni sessanta, il suo ruolo più significativo è quello del serial killer schizofrenico ne “Lo strangolatore di Boston”, sempre di Fleischer.
Ecco una gallery dedicata a Tony Curtis, l’attore nato nel Bronx 85 anni fa da una modesta famiglia di origini ungheresi: