In tempi di crisi economica, anche i belli diventano brutti, sporchi e cattivi. Ryan Bingham è il nuovo personaggio interpretato da George Clooney nel terzo film di Jason Reitman. Quello che in America viene definito “terminator” e che in italiano è noto come “tagliatore di teste” è l’uomo scomodo delle aziende in difficoltà. Incaricato dai capi di comunicare la decisione di licenziare i dipendenti, diventa un uomo di successo proprio nei periodi di maggiore crisi. In “Tra le nuvole”, dunque, Clooney si lancia in un’intepretazione del classico tagliatore di teste: cinico, distaccato, si preoccupa solo di acquisire il maggior numero di miglia come “frequent flyer”.
Ma il protrarsi della recessione lo porta a una profonda riflessione sulla fragilità della condizione di chi vive sotto la costante minaccia di perdere il lavoro, situazione che ha conseguenze anche sul suo equilibrio emotivo. La raggiunta consapevolezza della delicatezza del suo ruolo e l’incontro classico con la donna che gli cambia la vita lo porteranno a uscire dalla condizione di crisi, in tutti i sensi. Premiato con il Golden Globe per la miglior sceneggiatura, il film di Reitman (già regista di “Thank You for Smoking” e “Juno”) ha già ottenuto incassi record in tutto il mondo e venerdì uscirà anche in Italia, proprio alla vigilia della notte degli Oscar che potrebbe premiare per la seconda volta Clooney.
Un film che esce proprio nel momento più adatto anche nel nostro Paese, con i dipendenti di molte aziende italiane che salgono sui tetti o si incatenano davanti ai cancelli per protestare contro i licenziamenti che caratterizzeranno, a quanto pare, anche i prossimi mesi.