In sedia a rotelle e con grossi problemi di memoria, Harper Lee sarebbe stata raggirata dal suo agente letterario e gli avrebbe ceduto i diritti di copyright del suo unico, leggendario romanzo ”To Kill A Mockinberg”. La scrittrice ha portato in tribunale l’avvocato Saul Pinkus chiedendo di tornare ad avere accesso ad anni arretrati di royalties che Pinkus, il cognato del titolare dell’agenzia M&O che l’aveva rappresentata fin da quando il primo e fidatissimo agente della Lee era morto, le avrebbe sottratto approfittando delle sue condizioni.
Dettagli dell’azione legale presentata in tribunale a New York usciranno sull’ultimo numero di Vanity Fair. ‘To Kill a Mocking Bird’, questo il titolo originale del romanzo su un caso di ingiustizia razziale nel Sud negli anni trenta da cui fu tratto il film per cui Gregory Peck vinse un Oscar, continua ad essere una ‘gallina dalle uova d’oro’ a 50 anni dalla pubblicazione: vende ancora 750 mila copie all’anno, con una media semestrale di royalties di 1,6 milioni di dollari. La Lee potrebbe essere dunque una donna ricca: vive invece modestamente e in tranquilla solitudine in un ospizio per anziani, nella sua città di origine, Monroeville in Alabama, che poi è dove ambientato il romanzo.
Occasionalmente Harper viene vista mentre da’ da mangiare alle anatre di un vicino laghetto oppure, seduta su una sedia a rotelle, mentre mette per ore monetine nelle slot machines del Wind Creek Casino, una sala da gioco stile Las Vegas della zona. La sua salute fa acqua da tutte le parti: problemi alla vista e all’udito, paralisi al lato sinistro del corpo e la perdita della memoria a breve dopo che, nel 2007, poco dopo la sua ultima apparizione pubblica a Washington, ha avuto un ictus.
Fu allora che Harper Lee firmo’ a Pinkus un documento in cui cedeva i diritti del romanzo, l’unico da lei scritto. ”Harper non ricorda le cose, firmerebbe qualsiasi carta che le metti davanti”, ha detto George Thomas George, un amico d’infanzia, a Mark Seal, l’autore dell’articolo di Vanity Fair di cui la rivista ha anticipato stralci.
Approfittando del fatto che il suocero stava male, Pinkus aprì la sua propria agenzia portando con sè alcuni autori tra cui la Lee. Una azione legale per decidere quale agenzia avesse diritto a quale percentuale delle royalties è stata decisa in favore di M&O per un totale di 700 mila dollari. Gli avvocati della Lee accusano Pinkus di aver occultato fondi per sfuggire alla denuncia di M&O raggirando nel contempo la legittima titolare. Pinkus ha restituito alla Lee i diritti d’autore nel 2012 ma i legali della scrittrice chiedono i danni, oltre agli arretrati di cinque anni mai pagati.