Usa: la Walt Disney cambia la moda, attrici con seno normale e non più ”tettone”

“Attrice bella presenza cercasi, un metro e 70 di altezza, taglia 38 o 40, non più grande e non più piccola, età 18/25 anni, corpo snello da ballerina e soprattutto seni veri: astenersi signore con impianti”. Il bando delle”tettone” è appena uscito e già Hollywood è in subbuglio: che cosa ha spinto la Disney a convertire i “Pirati dei Caraibi” al neorealismo?

“Nell’ultimo film per la verità abbiamo utilizzato molti seni finti per dare quel look da cortigiane del 18esimo secolo” confida un agente del casting. “Ma i tempi cambiano: e il pubblico ormai è capace di riconoscere il vero dal falso”. L’occhio lungo dello spettatore non vuole inganni: e per la quarta avventura dei “Pirati” il regista Bob Marshall ha deciso di prendere di petto il problema.

Del resto la plastica tira sempre meno: dice l’American Society di Aesthetic che gli interventi di chirurgia estetica sono scesi da 2.1 a 1.9 milioni. Il che sarà sicuramente colpa della recessione che taglia tutto: ma anche di quel piccolo cambiamento culturale per cui lentamente l’America sta riscoprendo che naturale – dalla tavola in su – è meglio.

L’annuncio dei”Pirati” naturalmente ha già fatto il giro del mondo dei tabloid. E il New York Post ha spiegato con dovizia di cronaca che la produzione appronterà anche uno specialissimo test per saggiare, appunto, la naturalezza dell’offerta delle attrici. Ma non sarà per caso una bella campagna orchestrata per fare pubblicità al film le cui riprese cominceranno tra un paio di mesi alle Hawaii?

Macché. Keira Knightley, la diva inglese che nel ruolo della rotonda Elizabeth Swann è praticamente maturata, svernando su quel set dall’età di 18 anni, oggi che ne ha 24 può finalmente tirare quel sospiro di sollievo che il corsetto del set le aveva finora negato: da quest’anno è libera, il suo ruolo verrà preso da un’altra bella, Penelope Cruz, la cui “prorompente femminilità”, come si diceva una volta, porterà un tocco di mediterranea ironia – promette il produttore Jerry Bruckmeierm – nel cast che sta per involarsi per il Pacifico.

Per Keira è una vera liberazione: “Io non sono mai stata così dotata e sul set abbiamo dovuto usare tutti i trucchi possibili per gonfiarmi il seno”. Che il suo fosse rigorosamente naturale non l’ha mai messo in dubbio nessuno: naturale e così piccino che per pubblicizzare il suo “Re Artù” i produttori dovettero addirittura ritoccare i manifesti pompando il profilo con la tecnica del Photosop.

Ma sul set dei pirati la povera Keira ha dovuto subire anche di peggio. “Ogni giorno ci volevano 45 minuti buoni per darmi un po’ di volume: il mio seno è stato praticamente ridisegnato”. Disegno e corsetto: l’attrice ha provato anche a stringere a più non posso il busto per gonfiare il seno fino a quella fatidica soglia di 18 pollici, 45 centimetri, che costituiva quel balconcino sui cui spasimavano l’intrepido Will Turner, alias Orlando Bloom, e Capitan Sparrow, il grande Johnny Depp.

Chiaro che a Hollywood (e non solo) difficilmente troverete un’attrice disposta ad ammettere di essersi sottoposta a un’operazione di pop up: il seno abbondante non è solo un simbolo dell’immaginario cinematografico ma una (bella) realtà in America dove la taglia media negli ultimi anni è passata dalla seconda alla terza. Certo: un conto è la crescita naturale e un conto quella siliconata.

I siti di gossip riportano la loro specialissima classifica in cui svettano le maggiorate, nell’ordine, Nicole Richie, Britney Spears, Hilary Swank, Jessica Simpson, Salma Hayek, Pamela Anderson, Christina Aguilera, Halle Berry, Beyonce e Carmen Electra…

Ma forse qualcosa sta cambiando davvero se, oltre ai “Pirati”, perfino un personaggio amante dell’estremo come Sharon Osbourne, la figlia del rocker Ozzy, ha deciso di fare marcia indietro e rioperarsi per rinunciare al petto finto: “Mi hanno messo questi due cuscinoni troppo grandi: è come avere un materasso ad acqua sul petto. Basta: metto l’impianto in vendita su eBay”.

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lgermini