ROMA – I fratelli Carlo ed Enrico Vanzina tornano al passato, esattamente a 25 anni fa, e mettono mano a un thriller sulla scia di un loro successo come fu, nel 1985, ‘Sotto il vestito niente’ aggiungendo solo, in questa nuova versione 2011, il sottotitolo ‘L’ultima sfilata’.
Sceneggiato dai due fratelli insieme a Francesco Montanari (che ha lavorato molto con Dario Argento), il film, che sarà nelle sale dal 25 marzo in 300 copie distribuite da Medusa, è ovviamente ambientato come il precedente nel mondo della moda. Questa, in breve, la storia del film volutamente piena di citazioni, da Hitchcock a Preminger. Lo stilista Federico Marinoni (Richard E. Grant) è impegnato nella sua ennesima sfilata di successo a Milano. Ma Alexandra (Alexandra Burman), sua top model di punta, nel dopo sfilata viene travolta e uccisa da un pirata della strada.
L’ispettore Vincenzo Malerba (Francesco Montanari, il Libanese di Romanzo Criminale) al quale è affidato il caso non è però convinto che sia un incidente. Anzi, il commissario collega a questa morte altri omicidi di modelle che farebbero pensare a un serial killer. Nel frattempo a sostituire Alexandra arriverà la bellissima novizia svedese Britt (Vanessa Hessler) che susciterà l’invidia di Cris (Virginie Marsan), modella migliore amica di Alexandra. Sotto il vestito niente, L’ultima sfilata, girato tra Svezia, Milano, Roma, Svizzera e Cernobbio, mette in scena un po’ tutto l’armamentario degli stereotipi del mondo della moda, omosessualità, invidie, sorelle competitive, giornalisti rampanti, fino a un finale a sorpresa in cui l’assassino dovrà rivelare finalmente la sua vera faccia.
”Volevamo uscire da questa sbornia di commedia che c’è oggi al cinema, una commedia italiana che non racconta più l’Italia”, dicono i Vanzina spiegando in conferenza stampa perché abbiano messo mano a un thriller dopo tanti anni. Il film, spiegano poi il regista Carlo e lo sceneggiatore Enrico, ”non è né un prequel, né un sequel, né un remake bensì una sorta di contenitore che può aiutare a far venir fuori la Milano e l’Italia di questo particolare momento storico”.
Il thriller e il cinema di genere, aggiungono, ”va detto che sono poco amati e così ci siamo messi davvero a rischio”. Da parte del credibilissimo commissario con accento siciliano Francesco Montanari forse, un po’ di paura, ma anche orgoglio per il fatto di poter essere identificato per sempre come il Libanese della serie Romanzo criminale. ”Ora – spiega – sono passato dalla parte del bene, quella del commissario, un ruolo più vicino al mio vero carattere. Anzi a dir la verità – aggiunge -, mi piacerebbe prima o poi interpretare un santo”.
Vanessa Hessler, invece, sembra davvero intenzionata a voler fare cinema: ”E’ la cosa che preferisco anche se è un lavoro molto competitivo”. Glissa invece sulla sua relazione con il terzogenito di Gheddafi, Al Saadi. Le insistenti e ripetute voci di una sua storia con l’ex calciatore di Sampdoria e Perugia non la spingono, insomma, ad esporsi più di tanto. A chi le chiede della sua vita privata e affettiva, replica solo: ”Non ne voglio parlare. Certo sono preoccupata per quello che succede, come tutti sono preoccupati”.