Venezia: vincono Sokurov e Crialese. Perde Polanski, tutti i premi

VENEZIA, 10 SET – Niente da dire: vince l’anima russa che guarda a uno dei miti dell’Europa, ovvero il monumentale e grottesco FAUST di Alexander Sokurov tratto dall’opera omonima di Wolfang Goethe. Vince poi sicuramente l’Asia con il Leone d’Argento andato al coraggioso regista cinese, vince l’Italia di TERRAFERMA di Emanuele Crialese (solo ieri pochi ci avrebbero scommesso), ma in questo palmares davvero molto di nicchia, da cineclub, resta il mistero Roman Polanski e del suo CARNAGE.

Unico film in concorso che aveva messo d’accordo tutti, non c’e’ stato critico o giornalista che non ne abbia parlato con entusiasmo, ha mancato l’obiettivo di un premio anche se il regista che vive a Parigi e non puo’ uscire dalla Francia per i noti motivi giudiziari, aveva indicato la possibilita’, in caso di vittoria, di fare un collegamento video (molto spendibile mediaticamente). Per molti e’ mancato il coraggio al presidente di giuria Darren Aronofski e al suo connazionale Todd Haynes, entrambi americani, di far vincere un collega non gradito negli Usa.

Invece nel segno del coraggio il Leone d’argento dato a Shangjun Cai per PEOPLE MOUNTAIN PEOPLE SEA. Il regista infatti sembra sia riuscito ad arrivare al festival con una copia diversa da quella a cui le autorita’ cinesi avrebbero rifiutato per cinque volte il visto censura nonostante i vari cambiamenti portati. Motivo di tanta preoccupazione da parte delle autorita’ cinesi? Il fatto che la storia di vendetta si svolge in una delle tante miniere ‘clandestine’, ma del tutto conosciute in cui il lavoro si svolge in totale schiavitu’. Per SHAME il discorso e’ diverso. A firma del regista e video-artista britannico Steve McQueen, la Coppa Volpi a Michael Fassbender ci sta tutta. Amatissimo al Lido quest’opera, tra sesso-dipendenza e redenzione, vede l’attore (Jung in A DANGEROUS METHOD) nel ruolo di un uomo malato di sesso che alla fine si redime.

Meritatissima anche la Coppa Volpi al femminile andata a Deanie Yip protagonsita di A SIMPLE LIFE (Cina – HongKong) dove interpreta una donna di servizio che dopo sessanta presso una famiglia si guadagna quello che spesso neppure una madre riesce ad ottenere, ovvero: una digitosa assistenza in vecchiaia. Infine, TERRAFERMA di Emanuele Crialese. In corsa per l’Italia al Lido era piaciuto anche a molti giornalisti stranieri e aveva dalla sua un argomento forte come quello dell’emigrazione (vero fil rouge di questa edizione), ma la concorrenza sembrava renderlo sulla carta spacciato. Probabilmente il carattere del giurato Mario Martone e la mitezza di Alba Roahrwacher hanno colto il segno su una giura che solo ieri aveva una rosa di almeno nove grandi film da giudicare.

Peccato, infine, per L’ULTIMO TERRESTRE, film d’esordio e poco italiano, di Gian Alfonso Pacinotti che avrebbe meritato anche lui un premio.

LEONE D’ORO per il miglior film a: FAUST di Aleksander SOKUROV
(Russia)
_ LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a: Shangjun CAI per il
film REN SHAN REN HAI (PEOPLE MOUNTAIN PEOPLE SEA) (Cina – Hong
Kong)
– PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a: TERRAFERMA di Emanuele
CRIALESE (Italia)
– COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a:
Michael FASSBENDER nel film SHAME di Steve MCQUEEN (Gran
Bretagna)
– COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a:
Deanie YIP nel film TAO JIE (A SIMPLE LIFE) di Ann HUI (Cina –
Hong Kong)
– PREMIO MARCELLO MASTROIANNI a un giovane attore o attrice
emergente a Shôta SOMETANI e Fumi NIKAIDâ nel film HIMIZU di
Sion SONO (Giappone)
– OSELLA per la miglior fotografia a: Robbie RYAN per il film
WUTHERING HEIGHTS di Andrea ARNOLD (Gran Bretagna)
– OSELLA per la migliore sceneggiatura a: Yorgos LANTHIMOS e
Efthimis FILIPPOU per il film ALPIS (ALPS) di Yorgos LANTHIMOS
(Grecia)
– LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA
(LUIGI DE LAURENTIIS) a: L·-BAS di Guido LOMBARDI (Italia) –
SETTIMANA DELLA CRITICA nonché un premio di 100.000 USD, messi a
disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che
saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il
produttore.

Published by
Emiliano Condò