
Dunkirk, la recensione del nuovo film di Christopher Nolan

ROMA – Finalmente ci siamo, dopo una lunga attesa arriva nelle sale italiane il nuovo film di Christopher Nolan: Dunkirk.
Il film racconta la storia dellโevacuazione di Dunkerque e ha come protagonisti i giovanissimi Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney e Harry Styles, oltre ai giร ben collaudati Tom Hardy, Cillian Murphy, Kenneth Branagh e Mark Rylance.
Un film come detto molto atteso che con i suoi grandissimi meriti deve condividere piccoli difettucci di messa a fuoco. Scopriamo insieme pregi e difetti della pellicola targata Nolan.
A cavallo tra maggio e giugno del 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale, le forze Alleate dovettero fronteggiare gli attacchi tedeschi sulle spiagge francesi di Dunkerque, in mare, e nei cieli sovrastanti. Fu un operazione incredibile, che coinvolse perfino diverse imbarcazioni civili.
Il regista Christopher Nolan, attraverso unโingegnosa scelta narrativa, ha deciso di raccontare i fatti per mezzo di tre diverse linee di narrazione, caratterizzate da un altrettanto diverso arco temporale.
La prima รจ quella della terraferma e della spiaggia, della durata di una settimana; la seconda รจ in mare e dura un giorno; la terza, invece, รจ ambientata nei cieli e ha la durata di unโora.
Tre linee di narrazione destinate ad intrecciarsi. Di certo parliamo di una peculiaritร molto interessante, peraltro ben cara al regista, che perรฒ non trova nella sua realizzazione il completo chiudersi del cerchio.
Le parti meglio sfruttate, infatti, sono quelle nei cieli e in mare, dopo il tempo prefissato dal regista sembra rispettato; al contrario, le sequenze sulla spiaggia sembrano durare meno di quanto ci si voglia far credere, spesso si ha lโimpressione che siano passate poche ore e non unโintera settimana. Non si parla certamente di un errore, ma piuttosto di una sensazione che potrebbe variare da spettatore a spettatore.
Dunkirk รจ un film riuscito praticamente su tutti i fronti. Eโ una pellicola che vede come suo punto di forza un comparto tecnico davvero incredibile ed emozionante, capace di coinvolgere lo spettatore come pochi film sanno fare. Le sequenze nei cieli, in particolare, sono quelle che piรน balzano agli occhi, e che riescono maggiormente a trascinare il pubblico dentro lo schermo. Quelle in mare non sono da meno, spesso si ha la sensazione di trovarsi in acqua, con la necessaria spinta alla sopravvivenza.
A condire le immagini troviamo le musiche del fedelissimo di Nolan, il compositore Hans Zimmer. Note incisive, che scandiscono, attraverso quel senso di pericolo imminente tipico di Zimmer, i movimenti dei personaggi. Unica pecca, da accostare alla spettacolaritร delle sequenze, รจ la caratterizzazione degli interpreti. Infatti, sembra che il regista/sceneggiatore Nolan, abbia voluto far parlare i gesti e le azioni dei suoi personaggi filtrati esclusivamente attraverso lโazione, senza una definizione piรน psicologica degli stessi. Questa, perรฒ, rimane una scelta, condivisibile o meno che sia, il risultato รจ di altissimo livello, e alla fine questo conta. Cento minuti serrati, senza sosta, senza mai sentirsi in pace, al sicuro. Cento minuti nei quali ad emergere non รจ lโeroe di turno, come siamo abituati a vedere spesso, ma piuttosto รจ il lato piรน crudo, spietato, di sacrificio e di disperazione, attraverso i quali la guerra affonda le proprie radici di inconsistenza sociologica, di inutilitร .
Dunkirk, uno spettacolo per gli occhi di chi lo guarda, che scava un solco profondo nel pubblico e nella storia del cinema. VOTO: 8/9
