0104:H4, il batterio killer preferisce le donne come vittime

ROMA – Di noto c’è solo il codice con cui è stata identificata: 0104: H4. E. E’ la variante del batterio E. coli che sta seminando il panico in mezza Europa.  Questo ceppo aggressivo è responsabile della morte di 18 persone, con oltre 1600 contagiati. Di più, oltre che può essere letale, non si sa. Il killer è un germe fecale che si annida nella parte inferiore dell’intestino degli animali a sangue caldo, quindi anche dell’uomo. Il ministero della Salute italiano assicura che nel nostro Paese non c’è alcun rischio e non è stato registrato nessun caso. Sarà, ma le notizie che giungono dalla Germania non sono affatto rassicuranti. Intanto, forse precipitosamente, la Russia ha interrotto d’imperio l’importazione degli ortaggi dall’Unione europea.

Questa comunque è la più grande epidemia di Coli, mentre della sua variante attuale non si conoscono precedenti nella letteratura epidemiologica.  Forse (i troppi forse possono scatenare psicosi) non è nemmeno tutta colpa del Coli 0104: potremmo essere in presenza di una combinazione genetica con un altro batterio che spieghi la supertossicità. Di sicuro il cetriolo spagnolo, il “pepino” indicato frettolosamente come l’assassino, adesso è stato promosso a “presunto innocente” (il quotidiano francese Liberation).  E gli agricoltori spagnoli per rappresaglia contro i tedeschi hanno scaricato 300 chili di frutta e verdura davanti al consolato di Berlino a Valencia.

Il faro degli scienziati/detective ha circoscritto l’aria d’indagine sui prodotti alimentari: tra i sospettati le verdure crude, l’acqua, il latte non pastorizzato e la carne. Animali e concimi sono sotto osservazione: il focolaio attuale potrebbe essere partito dalla rete idrica di Amburgo, inquinata forse dai liquami.  Tutte le vittime sono passate proprio da Amburgo e questa è una delle poche certezze. Si sospetta che il batterio possa provenire da letame contaminato usato per fertilizzare le colture agricole: quindi a monte ci sono i bovini. Anche la grande siccità degli ultimi mesi rientra nel novero delle concause: l’eccessiva disidratazione renderebbe i concimi “volatili” inquinando foglie o frutti. Nel frattempo è necessario capire se si tratti di un’epidemia a trasmissione interumana, cioè tra persona a persona, o da sorgente unica. Scartata, ma era stata presa in considerazione, l’ipotesi di un’azione terroristica.

L’infezione può essere trasmessa anche con dosi molto basse e ha un periodo di incubazione che va dai 3 agli 8 giorni. Nel 2/7% di tutte le infezioni di escherichia coli c’è il rischio di essere colpiti dalla pericolosa sindrome emolitico-uremica (Seu), che provoca gravi insufficienze renali quando è il sangue a essere attaccato. Nel cervello provoca paralisi e coma. Nell’intestino diarrea e vomito. Ultima e terribile incertezza è che a essere maggiormente colpiti non siano bambini e anziani, il cui sistema immunitario è più fragile. Stavolta le vittime sono in prevalenza donne, adulte. Anche qui si brancola nel buio. Ragionevolmente, a livello statistico sono proprio le donne, cui è affidato il compito di preparare i pasti, che verosimilmente hanno più opportunità di venire a contatto con i cibi incriminati. Non va sottovalutato il fatto che mangiano preferibilmente frutta e verdura per ragioni di dieta. Non va nemmeno esclusa una ipersensibilità alle tossine.

Come difendersi dall’attacco dei batteri? Regole semplici di elementare profilassi: lavare bene frutta e verdura, sbucciare la frutta, separare i coltelli tra carne cruda e cotta, lavarsi le mani, cambiare spesso asciugamani ecc. Se si è in Germania o addirittura ad Amburgo, almeno per questo periodo, mangiare pomodori, insalate e soprattutto cetrioli crudi sarebbe da incoscienti.

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Warsamé Dini Casali