Irlanda, Adams (Sinn Fein): “Mio padre era un molestatore”

Scioccante rivelazione per la cattolicissima Irlanda. Gerry Adam, leader del braccio politico dei terroristi nordirlandesi dell’Ira, lo Sinn Fein, ha rivelato che il padre aveva abusato la sua famiglia, compresi i figli dello stesso Adams, ad abusi psicologici, fisici e sessuali.

Lo ha reso noto lo stesso Adams in un’intervista alla tv irlandese Rte sottolineando di aver scoperto solo 11 anni fa che il padre, Gerry Adams senior, aveva abusato anche dei suoi bambini.

Dieci complessivamente i piccoli di casa Adams, cinque maschi e cinque femmine oltre ai tre morti subito dopo la na­scita, soggetti quasi tutti alla violenza di un uomo che «sino all’ultimo — ha raccontato il po­litico — non ha ammesso la ve­rità e che è morto senza riconci­liazioni, da solo». Lui, il primo­genito che del padre porta il no­me, non ricorda di aver sofferto o assi­stito agli abusi, né di aver captato alcu­na deviazione. Sco­prire cosa era suc­cesso è stato «uno shock terribile».

«Era da tempo — ha aggiunto Adams — che volevo parlare di quello che ci è succes­so, perché la tendenza è di na­scondere, ma si può solo affron­tare il passato quando si è forti abbastanza e l’unica ragione per farlo deve essere il proces­so di guarigione della famiglia, oltre alla possibilità di aiutare altre famiglie, altri individui, che hanno a che fare con realtà simili e che credono sia la fine del mondo».

L’intervista di Adams era in­dirizzata soprattutto al fratello Liam, latitante, accusato dalla fi­glia Aine di averla sottoposta a sua volta ad abusi violenti e ses­suali. A differenza degli zii, Ai­ne ha sporto denuncia e rinun­ciato all’anonimato. Ora mag­giorenne, sostiene di essere sta­ta vittima dei soprusi del padre tra i quattro e i dodici anni. Liam, che la polizia vorrebbe in­terrogare, è scappato in Irlan­da.

Nel corso dell’intervista Adams lo ha incoraggiato a tor­nare a Belfast e a presentarsi al­le autorità. «Aine ha bisogno di giustizia, l’unico modo in cui potrà ottenere giustizia è attra­verso il tribunale. È ora che tut­to questo finisca. È durato abba­stanza».

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Emiliano Condò