Stop voli per la nube vulcanica? Air Berlin e Lufthansa: “Una bufala”

Una donna bloccata all'aeroporto di Francoforte

Nube vulcanica, cenere che offusca la visibilità nei cieli e caos negli aeroporti: «È tutta una bufala», parola del presidente di Air Berlin, Joachim Hunolddel, seguito a ruota dai vertici di un’altra compagnia tedesca, Lufthansa.

Secondo quanto spiega al domenicale ‘Bild am Sonntag’, il rischio per gli aerei non c’è e l’allarme è di fatto un inganno poiché i divieti si basano solo su simulazioni fatte al computer, senza il minimo riscontro con la realtà.

«La chiusura dello spazio aereo è avvenuta unicamente sulla base di una simulazione al computer fatta dal ‘Vulcanic Ash Advisory Centre’ di Londra», aggiunge .

Stessa critica e uguale fastidio nelle parole di un portavoce di Lufthansa che ha parlato con Bild, «lo stop ai voli, deciso sulla base di calcoli al computer, sta costando perdite per miliardi di euro all’economia. Per il futuro chiediamo che misurazioni attendibili vengano presentato prima di imporre il blocco dei voli».

«La Lufthansa, come molte altre compagnie aeree, non ha la copertura assicurativa se un aeroporto chiude a causa dell’eruzione di un vulcano ed i voli vengono cancellati», ha spiegato una portavoce della compagnia sottolineando che ancora non è possibile stimare le perdite subite.

La compagnia aerea d’oltralpe insieme al vettore olandese Klm avevano effettuato già venerdì dei test di volo senza passeggeri per cercare di arginare la psicosi da blocco voli, le perdite in termini economici, le lamentele dei viaggiatori e gli eventuali rimborsi dei biglietti.

Klm ha fatto volare un Boeing 737-800 alla normale quota di 10.000 metri, oltre che a 13.000 e altre quote. «Non abbiamo notato nulla di anomalo, nè durante il volo nè alla prima ispezione a terra» ha detto il direttore esecutivo della compagnia olandese, Peter Hartman.

Il portavoce della Lufthansa, Aage Duenhaupt, ha riferito che la compagnia tedesca ha fatto volare dieci aerei (tra Airbus A340 e Boeing 747-400) da Monaco di Baviera a Francoforte, per lo più su una quota di 3.000 metri (ovvero ben al di sotto dello strato di ceneri vulcaniche) ma con puntate fino a 8.000 metri di quota.

«Tutti gli aerei – ha detto Duenhaupt – sono stati ispezionati al loro arrivo a Francoforte e non presentavano danni nè ai finestrini della cabina di pilotaggio, nè alla fusoliera nè ci sono state conseguenze per i motori».

A storcere il naso non sono solo i dirigenti, ma anche i piloti. Dal principale sindacato di Air France, Snpl, arriva un appello: servono «elementi tangibili e concreti» per capire se la nube di cenere prodotta dall’eruzione vulcanica in Islanda ponga effettivi rischi al volo.

«La precauzione va bene quando c’é un’eruzione vulcanica, poi però occorrono elementi tangibili e concreti che confermino i rischi oppure li smentiscano. E a tutt’oggi non ci sono», ha detto il portavoce del Snpl, Erick Derivry. «Se guardi il cielo, è difficile pensare che la densità di queste particelle sia molto importante», ha aggiunto.

Tra mancati ricavi e spese per assistenza ai passeggeri e per aerei rimasti bloccati in alcuni aeroporti, costerà caro alle compagnie aeree lo stop dei voli in gran parte dell’Europa causato dalla nuvola di cenere sprigionata dall’eruzione del vulcano in Islanda. Se la Iata, l’associazione internazionale che rappresenta oltre 230 aviolinee, parla di un danno economico di oltre 200 milioni di dollari al giorno, l’associazione europea Aea (36 compagnie) stima oltre 100 milioni di euro al giorno. E’ di circa un miliardo di dollari, invece, la previsione di mancati ricavi fatta dal Centro dell’aviazione per l’ Asia Pacifico, società australiana specializzata in analisi di settore.

Le compagnie aeree non diffondono stime, ed in effetti, osservano anche gli analisti, non è facile prevedere quanto durerà questa emergenza e quanti passeggeri chiederanno rimborsi.

A pesare sulla ‘bolletta’ finale dei vettori sono anche i costi affrontati per garantire l’assistenza ai passeggeri per il pernottamento in attesa di un nuovo volo. British Airways garantisce ai passeggeri dei voli cancellati il rimborso integrale del biglietto o una nuova prenotazione senza limiti temporali.

Riprotezione sul primo volo disponibile, cambio di prenotazione senza limiti di tempo o, a scelta del cliente, rimborso del biglietto da Air France Klm ai propri passeggeri. I passeggeri di Lufthansa potranno riprenotare il volo con partenza entro il 31 maggio 2010. Se desiderano annullare il biglietto, saranno rimborsati.

Trattandosi di cause di forza maggiore non vengono garantiti altri servizi, come per esempio pernottamenti resi necessari in attesa della partenza del primo volo disponibile. Per quanto riguarda le maggiori compagnie europee, la stima fatta da alcuni analisti prendendo in considerazione gli incassi annuali dividendoli per 365 giorni, è stata per Air France-Klm di 30 milioni di euro, British Airways di 25 milioni (per il recente sciopero del personale di volo ha già perso 45 milioni di sterline), Lufthansa meno di 10 milioni di euro.

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luiss_smorgana