AMBURGO – Una camera delle torture con tanto di armi, siringhe, scalpelli e bombe: è quella scoperta dalla polizia tedesca ad Amburgo nella casa di Thomas Fischer, 30 anni.
Alla casa dell’uomo la polizia è arrivata grazie alla fuga di una delle vittime di Fischer, una donna di 26 anni.
L’uomo sarebbe un “sadico”, secondo quanto scrive il Daily Mail. Nel suo appartamento c’era anche una cabina telefonica usata come detonatore.
Secondo quanto ha detto la polizia Fischer era pronto a tenere prigioniera la giovane israeliana per diversi mesi. fino ad ud ucciderla facendo esplodere le bombe collegate con un timer alla cabina insonorizzata. La donna, però, approfittando di un momento in cui l’uomo era uscito di casa, è riuscita a fuggire.
Oltre alla cabina, nell’appartamento di 88 metri quadri sono stati trovati una pistola automatica, una granata e diversi ordigni costruiti con il fertilizzante e oggetti trovati sul web, oltre ad un manichino sul quale Fischer avrebbe fatto delle “prove” di tortura con aghi e scalpelli prima di catturare la sua vittima.
I due si erano conosciuti attraverso un comune amico. Fischer si era innamorato della donna e aveva iniziato a perseguitarla, fino al rapimento.
