IL CAIRO – Mentre per tutta la giornata manifestanti e forze dell'ordine si sono fronteggiati nelle strade attorno al ministero dell'Interno egiziano, con ripetute esplosioni di violenza, il governo ha annunciato misure, come quella di preparare l'ospedale in carcere per Hosni Mubarak, per allentare la tensione e venire incontro ad alcune delle richieste dei manifestanti, dopo la tragedia dello stadio di Port Said, nella quale sono morte 74 persone.
Se da un lato le autorita' egiziane stanno tentando di raffreddare la piazza, sul fronte dell'indagine sui finanziamenti illeciti a ong straniere operanti in Egitto il segnale e' di intransigenza. Tra le 43 persone rinviate oggi a giudizio ci sono diciannove americani – fra loro il figlio del segretario Usa per i Trasporti, Sam LaHood – ai quali le autorita' hanno emesso un divieto di lasciare il paese.
Mentre sono continuati i tafferugli nei pressi del ministero dell'interno attorno al quale sono stati eretti tre muri per impedire ai manifestanti di avvicinarsi, il ministro Mohamed Ibrahim ha assicurato che le forze dell'ordine sono impegnate a reagire con moderazione, malgrado, ha osservato, i manifestanti non smettano di tentare di assaltare la sede del ministero.
Ibrahim ha annunciato che in tempo ''record' l'ospedale della prigione di Tora sara' rinnovato, senza dire esplicitamente che questa misura e' mirata all'ex rais Hosni Mubarak, agli arresti in un ospedale militare alla periferia del Cairo dal 3 agosto e per il quale i manifestanti sollecitano da mesi che venga recluso in carcere.
Dopo le accuse di avere riservato un trattamento privilegiato all'ex rais e ai suoi piu' stretti collaboratori, il ministro dell'Interno ha annunciato che tutti gli esponenti dell'ancien regime, fra i quali i due figli di Mubarak Gamal e Alaa e l'ex ministro dell'Interno Habib el Adly, coimputati nello stesso processo e rinchiusi nello stesso carcere ''di lusso'' di Tora, vengano riassegnati a cinque penitenziari differenti.
Sul fronte giudiziario la decisione di rinviare a giudizio 43 persone fra le quali 19 cittadini Usa, oltre a tedeschi norvegesi ed egiziani, segna una ulteriore escalation nel difficile momento nei rapporti fra il Cairo e Washington. Gia' criticato per la decisione di bloccare l'espatrio di cittadini americani, l'Egitto ora rischia di mettersi in rotta di collisione con Washington per quanto riguarda il rinnovo degli aiuti che annualmente vengono concessi alle forze armate egiziane e che ammontano a un miliardo e trecento milioni di dollari. Lo ha gia' fatto capire due giorni fa il segretario di Stato Usa Hillary Clinton.