Attacchi a Oslo, anche il fratellastro della principessa tra le vittime

ROMA, 25 LUG – Nel dolore per la tragedia delle vittime di Utoya e Oslo, la famiglia reale norvegese ha anche un motivo di lutto personale e intimo: tra le vittime della follia di Anders Behring Breivik, infatti, si e' scoperto che c'e' anche il fratellastro della principessa Mette Marit, la moglie del principe ereditario Hakon.

Trond Berntsen, questo il nome dell'uomo, e' stato una delle prime persone a cadere sotto i colpi d'arma da fuoco dell'attentatore sull'isola di Utoya.

La notizia, resa nota solo oggi e confermata dalla casa reale, da un significato ancora piu' particolare alle fotografie scattate alla principessa norvegese subito dopo la tragedia di venerdi' scorso, nelle quali la donna e' ritratta in lacrime mentre incontra i sopravvissuti della strage.

Era un poliziotto, Berntsen, ma non era in servizio ed era addirittura disarmato, secondo alcuni testimoni oculari, quando si e' trovato davanti Breivik. Era a Utoya come volontario della protezione civile per assicurare un servizio di guardia al raduno dei giovani laburisti. Una mansione che aveva svolto anche negli anni scorsi, come racconta il quotidiano norvegese Verdens Gang, la cui sede, tra l'altro, e' stata uno degli edifici pesantemente danneggiati dall'esplosione del centro di Oslo.

Berntsen, 51 anni, era il tipico norvegese, biondo, occhi chiari, ed era considerato un 'ottimo poliziotto' dai suoi colleghi. Era il figlio del secondo marito della madre di Mette Marit, diventata principessa nel 2001 dopo il matrimonio con Hakon.

Secondo la stampa locale del Paese scandinavo, la principessa, nata nel 1973, aveva un rapporto molto stretto con il patrigno.

L'ultima a parlare con Berntsen e' stata la fidanzata. Si erano sentiti al telefono dopo l'esplosione nel centro di Oslo, circa due ore prima che l'inferno si accendesse anche a Utoya. Il poliziotto le aveva raccontato che stava per raggruppare i ragazzi e fornire loro una panoramica della situazione.

Diversi testimoni citati dal Verdens Gang raccontano che il poliziotto era sull'isola insieme al figlio di dieci anni. La prima cosa che ha fatto , riporta il tabloid, e' stata nasconderlo in un riparo al sicuro. Poi e' andato incontro al suo assassino per cercare, invano, di fermarlo.

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Emiliano Condò