ROMA, 24 LUG – ''Stavo leggendo le notizie su Internet e di colpo ho visto il suo nome e la sua foto. E' stato un colpo. Non mi sono ancora ripreso''. Cosi' il padre biologico di Anders Behering Breivik, l'assassino dei ragazzi di Oslo, ha raccontato a un giornale norvegese come ha avuto la terribile notizia.
Diplomatico che ha lavorato tra Londra e Parigi e che ora vive in Francia con la terza moglie, Jens Breivik dice di essere ''scioccato'' e commenta: ''E' terribile sentire una cosa del genere … Non sapevo nulla di quanto mio figlio stava facendo''.
D'altra parte il padre naturale del killer divorzio' dalla moglie quando il bambino non aveva ancora un anno, cerco' di ottenerne l'affidamento senza successo e mantenne i contatti con lui solo fino al 1995, quando Anders aveva 15 anni.
''Non abbiamo mai abitato insieme – ha spiegato – ma avevamo dei contatti. Era un ragazzino normale, solo un po' chiuso. Allora non si interessava di politica''.
Della 'rottura' con il padre a 15 anni, Anders parla in un 'capitolo' del suo mega-diario-manifesto. Fino a quell'eta', ha scritto, ''ho avuto con lui e con la sua nuova moglie un buon rapporto'' andando spesso a trovarlo in Francia, ma poi i contatti si sono interrotti ''perche' a lui non piacevano molto le mie attitudini graffitare''.
Anders cita anche il patrigno Tore (un militare), la madre e la sorella. Di queste ultime stigmatizza il comportamento sessuale ''troppo libero'' e dice che avevano contratto una malattia venerea. Lo scorso aprile ha anche scritto che la madre gli aveva trasmesso un virus, poi rivelatosi essere un forte mal di gola.
Il ritratto della donna fatto dal figlio non corrisponde alle descrizioni dei vicini di casa, interpellati nell'elegante quartiere della periferia occidentale di Oslo.
''Qui vive la madre – racconta un giovane alla Reuters – E' una donna elegante, gentile e molto cordiale … Lui a volte viene a trovarla ma non vive qui … Lo vedevo come un tipo normale della classe media, un po' concentrato su se stesso, insospettabile''.
Di un cambiamento dopo gli anni del liceo, racconta un suo ex compagno di scuola. ''Era un tipo timido e introverso – ricorda – Poi, a 19 anni, dopo un viaggio negli Usa dove viveva la sorella, ha fatto una plastica facciale, voleva naso e fronte piu' virili. Donne? Si vantava di mille avventure, ma nessuno lo aveva mai visto con una fidanzata … L'ho incontrato per caso due anni fa. Mi ha detto 'sono un uomo ricco, ho avuto successo, per qualunque cosa rivolgiti a me' ''.
Proprio due anni fa Breivik aveva cominciato a pianificare nei minimi dettagli la strage che, come immagina nel suo memoriale, lo avrebbe portato ad essere ricordato come ''il piu' grande mostro'' del dopoguerra.