Il terrorista del taxi dell’attentato (mancato) di Liverpool era giordano ma si faceva chiamare Enzo in onore di Enzo Ferrari. Si tratta dell’uomo che si è fatto saltare in aria all’interno della vettura. E che non ha fatto una strage solo perché il tassista ha avuto la prontezza di chiuderlo dentro.
Attentato di Liverpool: il terrorista era un giordano solitario
Sembra ridimensionarsi all’azione di uno sbandato solitario, di origine araba ma senza legami con il terrorismo internazionale, e anzi apparentemente psicolabile, la vicenda dell’attentato compiuto domenica a Liverpool, dove un uomo, Emad Al Swealmeen, di 32 anni, ha fatto esplodere un ordigno che aveva con sé – forse a mo’ di kamikaze – all’interno di un taxi, perdendo la vita lui solo e ferendo il coraggioso tassista David Perry in modo non grave.
Mentre le forze dell’antiterrorismo britannica chiamate ad indagare più per la dinamica dell’accaduto che per una possibile matrice politica, hanno confermato oggi il rilascio senza alcuna accusa dei quattro giovani, tra 20 e 29 anni di età, fermati inizialmente come potenziali fiancheggiatori. Facendo cadere, almeno per ora, l’incubo di una qualche cellula.
Emad Al Swealmeen era un giordano rifugiato in Inghilterra
Al Swealmeen è un giordano. Rifugiato da diverso tempo nel Regno Unito, aveva tentato di farsi passare per siriano per ottenere asilo politico. Ma le autorità – non credendogli – glielo avevano negato; tanto più che sul suo capo pesava pure l’accusa d’aver minacciato dei passanti per strada con un coltello, nell’ambito di un episodio addebitato ai suoi disturbi mentali a quanto raccontato al Sun da Malcolm ed Elizabeth Hitchott, la coppia – un ex militare e sua moglie, impegnati in un’organizzazione caritativa cristiana. – che per un certo periodo l’aveva preso sotto tutela.
Attentato Liverpool: una vendetta per il mancato asilo politico
Stando ai dettagli emersi gradualmente, prende corpo il sospetto che Emad in effetti possa essersi voluto vendicare per la mancata concessione dell’asilo. Obiettivo per il quale si era pure convertito – almeno formalmente – dall’Islam alla fede anglicana, nel 2017.
Il terrorista del taxi si faceva chiamare Enzo per Enzo Ferrari
Si è del resto saputo che il rifugiato giordano – passato durante l’infanzia in Iraq, terra di nascita della madre – aveva anche cercato di allontanare da sé le tracce delle proprie origini mediorientali fino al punto da farsi chiamare sui social media o in giro per Liverpool con un nome di sapore italiano: Enzo Almeni, scelto in onore di Enzo Ferrari e d’una proclamata passione per le auto sportive.