
Attentato Lugano, ipotesi terrorismo: l'accoltellatrice di due donne è innamorata di uno jihadista (Foto Ansa)
Attentato Lugano, ipotesi terrorismo: l’accoltellatrice di due donne è innamorata di uno jihadista.
Ipotesi terrorismo per l’accoltellamento di due donne a Lugano: non un vero e proprio attentato, ma un segnale. Segnale che bisogna mantenere alta l’allerta. Anche in tempi di Coronavirus. Due donne sono state accoltellate il pomeriggio di martedì 24 novembre. L’autrice del gesto è una 28enne, che in passato ha avuto una relazione con un jihadista e aveva tentato di raggiungerlo in Siria.
Lugano, a due passi dall’Italia. Fosse successo l’anno scorso, questa notizia sarebbe in cima a tutti i giornali e tg. Ma nel frattempo c’è il Covid, per cui anche gli attacchi terroristici (ripresi in Europa dopo la querelle tra Charlie Hebdo e Erdogan) fanno meno scalpore.
Attentato Lugano e l’ipotesi terrorismo
Sembra sempre più plausibile la matrice terroristica dell’aggressione di due donne da parte di una svizzera di 28 anni a Lugano. Episodio avvenuto in un grande magazzino della città svizzera. Donna che, spiega la polizia svizzera, era già stata coinvolta in un’indagine di polizia del 2017 relativa al terrorismo jihadista, convertita e poi radicalizzata”..
Stando alle prime ricostruzioni dei fatti la 28enne, che abita nella zona, ha aggredito le due donne poco prima delle 14 nel grande magazzino. Prima ha tentato di strangolarne una, poi ha colpito la seconda al collo con un coltello. La donna è stata fermata da una coppia di clienti e quindi arrestata dalla polizia. Nessuna delle due vittime è in pericolo di vita.
Attentato Lugano: la terrorista ha inneggiato all’Isis?
L’autrice dell’attacco, secondo testimonianze riportate dal quotidiano locale La Regione, avrebbe inneggiato all’Isis. Le autorità al momento non hanno confermato questa circostanza.
L’amore per il combattente jihadista
La svizzera di 28 anni si era innamorata in passato di un combattente jihadista e aveva cercato di raggiungerlo in Siria. Era così già comparsa in indagini di polizia nel 2017. Lo ha precisato oggi l’Ufficio svizzero di polizia (Fedpol). La donna era stata in seguito arrestata al confine tra Turchia e Siria e rimpatriata in Svizzera, precisa una nota sul sito di Fedpol.
Inoltre – aggiunge – la donna soffriva di problemi psichici e, al suo rientro in Svizzera, era stata ricoverata in un ospedale psichiatrico. Dal 2017, la donna non è più comparsa nelle indagini di Fedpol legate al terrorismo. (Fonti: Ansa e Rsi)
