
NIZZA – Fatima Charrihi, musulmana, è stata la prima vittima di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il giovane franco-tunisino che giovedì sera ha travolto e ucciso con il suo camion 84 persone sulla celebre Promenade des Anglais di Nizza.
Charrihi “indossava il velo, praticava l’islam moderato. Il vero islam, non quello dei terroristi”, racconta Hamza, 28 anni, uno dei sei figli della donna.
“Fatima è stata la prima a cadere per terra, non c’erano altri cadaveri davanti a lei”, ha racconta al giornale francese L’Express il marito Ahmed, con gli occhi rossi di pianto. Quando il camion si è avvicinato lui si trovava a una cinquantina di metri dalla donna, all’altezza dell’ospedale di Lenval. “Stavo andando a recuperare l’auto” ha ricordato, ancora sotto choc, parlando del “camion che faceva saltare in aria la gente come birilli, riducendo le panche in briciole”.
Fatima passeggiava dietro insieme ai nipoti. “Mio fratello ha provato a rianimarla ma è morta sul colpo, ci hanno riferito i medici”, ha spiegato Hamza. “Era una madre straordinaria”.
Giovedì sera, quando Bouhlel è passato all’azione, intorno alle 22:30, migliaia di persone affollavano il lungomare di Nizza per le celebrazioni della Festa della Repubblica francese. L’uomo, a bordo del suo camion bianco, ha sfondato le transenne e si è gettato sulla folla, investendo i passanti e allo stesso tempo sparando. Tra gli 84 morti ci sono anche molti bambini. E il bilancio potrebbe aggravarsi per l’alto numero di feriti.
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