I residenti hanno annunciato una vera battaglia contro i viaggiatori inconsapevoli, e soprattutto maleducati. Hanno creato un blog ad hoc, dal titolo “I’m not a tourist”, non sono un turista.
Ormai non frequentano più i luoghi più belli della loro città, perché il normale apprezzamento degli stranieri per la Spagna si è trasformato in degrado, rumori e sporcizia.
Il “Comando Anti-Turista Guillem Nas” ha pubblicato anche una galleria fotografica della movida della rambla catalana, con gente ubriaca che strilla e suona strumenti a fiato, con un immancabile cane al fianco.
Per molti il problema è il turismo low cost che ha permesso a tanti di comprare un biglietto a prezzi stracciati per poi ritrovarsi senza soldi per trovare un alloggio dove dormire.
Nella classifica dei più maleducati il Belpaese non fa di certo una bella figura: «Qui gli italiani vengono chiamati perroflauta, – spiega Silvio Ajmone, un italiano che lavora e vive a Barcellona – perché sono in tanti a dormire per strada e a girare con un cane e uno strumento musicale, quasi sempre a fiato. Bevono vino a basso costo, hanno un aspetto molto trasandato… non danno una bella immagine del nostro Paese».
Seguono a ruota gli inglesi: «Fino a quando la sterlina era forte, credo che si celebrassero nel Barrio Gotico tutti gli addii al celibato delle coppie inglesi – ricorda Silvio – ma se ne fanno molti anche adesso. E bevono, bevono, anche perché da loro è vietato bere in strada. Ovviamente più bevi, più devi fare pipì… E sono anche molto rumorosi».