ROMA – La comunità scientifica l’ha battezzata ”hamburger disease” perché è un’infezione alimentare che si trasmette attraverso l’ingestione di carne, prevalentemente hamburger o polpette, mal cotte e contaminate da un particolare ceppo del batterio Coli.
La responsabile della malattia acuta ”è una potente tossina chiamata verotossina, prodotta dal batterio Escherichia coli che provoca, soprattutto nei bambini, una grave colite emorragica con possibili complicanze renali”.
Ma fino a quando non saranno effettuate le analisi specifiche per determinare il tipo di batterio responsabile non si potrà dire se il microrganismo e’ dello stesso ceppo di quello che ha provocato il focolaio delle ultime settimane in Germania. In Italia esiste da anni una rete di sorveglianza attivata dall’Istituto superiore di sanità.
I casi segnalati in Francia (tre in dialisi) sono le conseguenze più gravi dell’infezione, quella che colpisce i reni (detta sindrome emolitico-uremica) e che costringe i bambini colpiti alla dialisi per blocco renale. Nell’estate del 1993 in Veneto c’è stato un focolaio di infezione che colpì 15 bambini con un morto.
”I microganismi che producono la potente tossina vivono nell’intestino dei bovini da allevamento, e durante la macellazione e la macinazione la carne può venire contaminata dalle feci dell’animale. Se la carne non viene cotta in maniera sufficiente i germi eventualemente presenti nell’hamburger si diffondono nell’intestino provocando infezione”.
