Bosnia. “Ragazzina mostro” arrestata per crimini di guerra

SARAJEVO – La polizia serbo bosniaca ha arrestato Monika Simonovic Ilic, 36 anni: sedicenne all’inizio della guerra in Bosnia (1992-95), Monika fu chiamata dai detenuti musulmani e croati ”ragazzina mostro”. Secondo le testimonianze con degli uncini cavava letteralmente gli occhi ai detenuti e infliggeva torture inimmaginabili.

La donna e’ stata arrestata ieri sera a Prijedor, in Bosnia nord occidentale, e’ accusata di crimini di guerra contro civili nel campo di detenzione Luka di Brcko. Durante il conflitto Monika era la convivente di Goran Jelisic, detto ‘Adolf serbo’, che nel 1999 e’ stato condannato dal Tribunale internazionale dell’Aja (Tpi) a 40 anni di reclusione – sentenza confermata in appello nel 2001, per crimini di guerra perpetrati nel campo di Luka dove ha ucciso oltre cento civili.

La madre Vera Simonovic all’epoca gestiva a Brcko il famigerato bar-bordello Westfalia dove venivano stuprate ragazze e donne non serbe, mentre un fratello di Monika, Konstantin Simonovic, e’ stato condannato di recente dal tribunale di Brcko a sei anni di reclusione.

Nei primi mesi del conflitto, tra maggio e luglio 1992, per il campo di Luka sono passati centinaia di civili musulmani e croati. Oltre a Jelisic, un altro serbo bosniaco, Ranko Resic, e’ stato condannato nel 2004 per aver partecipato alle torture inflitte ai detenuti di Luka.

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