Bowie, Hitchocock, Lennon… La lista di chi ha detto no alla regina

LONDRA – Negli ultimi quarant’anni più di 250 scrittori, registi, attori, artisti e personalità del mondo della cultura e dello spettacolo britannico hanno rifiutato l’offerta della regina di diventare lord, baronetto, cavaliere. La lista di coloro che di fatto mandano a quel paese la casa reale era rimasta finora segreta ma la Bbc, citando il Freedom of Information Act, una legge sulla libertà di informazione, ha continuato a insistere finché l’ufficio del primo ministro ha dovuto accontentarla.

Così la lista segreta dei “baronetti mancati”, come è stata subito soprannominata, è finita oggi su tutti i giornali. E non sono mancate le sorprese. Intanto per il gran numero di rifiuti: 277 in tutto, fra il 1951 e il 1999, il periodo coperto dalla richiesta di informazioni da parte della Bbc. E poi per l’importanza dei personaggi che hanno detto no a Sua Maestà: un gotha delle lettere e delle arti del Regno Unito.

Alfred Hitchcock, il regista di “Psycho”, il padre del thriller cinematografico, ha fatto il suo gran rifiuto nel 1962. Due tra i più grandi pittori contemporanei inglesi, Lucian Freud e Francis Bacon, rispettivamente nel 1977 e nel 1960. Lo scultore Henry Moore ha rimandato il titolo al mittente nel 1952. L’attore Trevor Howard, protagonista di un classico del cinema inglese come “Breve incontro”, nel 1982. poi c’è una folta pattuglia di scrittori, tra cui figurano i rifiuti di C. S. Lewis, l’autore di “Le cronache di Narnia”, nel 1952, Graham Greene (1956), il grande giallista di “Il nocciolo della questione”, “Un americano tranquillo” e “Il nostro uomo all’Avana”, nel 1959, Evelyn Waugh (1959), il graffiante autore di “L’inviato speciale” e “Il caro estinto”, nel 1959, Aldous Huxkley (1959), autore del fantapolitico “Il mondo nuovo”, anche lui nel 1959, Roald Dahl, lo scrittore per l’infanzia di “La fabbrica di cioccolato” e di “War horse” (da cui Spielberg ha appena tratto il suo ultimo film), nel 1986.

Ma anche nomi più recenti, tra i quali il cantante David Bowie. Ed era già noto il caso leggermente differente di John Lennon, che dopo avere accettato la nomina a baronetto l’aveva restituita per protesta contro il coinvolgimento della Gran Bretagna nella guerra civile in Nigeria nel 1966. In genere, essere ricevuti a palazzo reale dalla regina per venire toccati con uno spadino su una spalla e ricevere il diritto a essere chiami “lord” o “sir” per il resto della vita, è un onore di cui molti Vip in ogni campo, dallo spettacolo all’industria, dallo sport alla politica, vanno orgogliosi.

 
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Alessandro Avico