OSLO – Breivik l’assassino, Breivik il nazista che in un pomeriggio ha programmato e messo in atto la strage di 77 giovani inermi o Breivik il pazzo, l’insano di mente e quindi giuridicamente “irresponsabile”? Breivik il sanguinario estremista che gioca al tiro al bersaglio sulla riva del lago per finire con calma, uno ad uno, i ragazzi che cercavano di sfuggire sott’acqua alla sua furia omicida, o Breivik l’instabile di trentatre anni incapace di riconoscere il vero se stesso fino a confondere la sua immagine con quella di un eroe druidico salvatore della civiltà minacciata dai barbari? Saranno i giudici di un tribunale di Oslo a decidere del suo destino, ma intanto chiunque abbia dato un’occhiata alle immagini devastanti dell’eccidio in una giornata qualsiasi della lunga estate nordica, rabbrividisce all’idea che quell’assassino, quel nazista, non sconti la pena che si merita, non paghi per i crimini che ha commesso.
Giustizia, pallido rimedio a una tragedia irrimediabile, sarà fatta. La giustizia norvegese prevede 21 anni come massimo di una pena comminabile, è la pena più alta del codice. Reiterabile in caso di manifesta e persistente pericolosità. Fine pena mai non esiste. La pubblica accusa, allora, ha giocato la carta dell’infermità mentale: se la giuria accoglierà questa tesi, Breivik rimarrà internato a vita in un manicomio criminale. Irresponsabile certo, ma imprigionato fino alla fine dei suoi giorni. “Peggio della morte”, infatti, ha reagito Breivik alla mossa dell’accusa. Per lui sarebbe lo smacco più grande: le ossessioni razziste, i piani deliranti, le farneticazioni e soprattutto quei 77 morti che celebrarono il suo disumano trionfo, non sarebbe che la conseguenza imprevista e terribile degli sragionamenti di un pazzo.
Come in un legal thriller rovesciato, l’accusa chiede l’infermità mentale, la difesa scarta a priori questa via d’uscita e, anzi, rilancia e pur ammettendo i delitti dichiara il suo assistito non colpevole. Non colpevole perché impegnato in una guerra non dichiarata con le forze del male ecc…Una perizia psichiatrica ha già stabilito l’infermità mentale. Come dargli torto, chi, anche in assenza di referti e stetoscopi, non giudicherebbe pazzo chiunque ammazzasse senza ragione, indiscriminatamente, fino all’esaurimento delle munizioni? Oggi, 22 luglio, l’avvocato difensore ha annunciato un’arringa di tre ore. Un verdetto consegnerà Breivik alla storia. 77 famiglie non smetteranno di pregare per questo.