Il segretario generale di Unite, Tony Woodley, ha annunciato che le parti non sono state in grado di trovare un’intesa sulla disputa, che riguarda i contratti e le condizioni di lavoro per i nuovi assunti.
«Questa azienda non vuole negoziare, e alla fine vuole andare alla guerra con questo sindacato. Noi sosterremo i nostri iscritti», ha dichiarato. L’ad di British Willie Walsh ha definito «profondamente spiacevole» la decisione di andare allo sciopero: «Decine di migliaia di persone della British Airways sono pronti a servire i nostri passeggeri e Ba volerà e continuerà a volare in queste giornate di agitazione sindacale». Sia Walsh, sia Woodley, si sono detti pronti a riprendere i colloqui in qualsiasi momento.
Lo sciopero inizierà alla mezzanotte tra venerdì 19 e sabato 20 marzo.
Il primo ministro Gordon Brown ha fatto sapere tramite un portavoce di Downing Street che «questo sciopero non è nell’interesse di nessuno e che causerà inaccettabili disagi ai passeggeri.
Chiede che sia annullato immediatamente, e chiede alla direzione di British Airways e ai lavoratori di riunirsi senza perdere tempo e risolvere questa disputa su posti di lavoro e retribuzioni».
Secondo la Bbc, un totale di 1.100 dei 1.950 voli della British Airways in calendario per i prossimi tre giorni saranno cancellati.
A Gatwick, uno degli scali londinesi, si prevede che i voli a lunga percorrenza e oltre la metà di quelli a corto raggio dovrebbero partire; a Heathrow – ‘hub’ della Ba – oltre il 60% dei voli a lungo raggio dovrebbero operare normalmente, mentre solo il 30% di quelli a corto raggio non subiranno cancellazioni o forti ritardi.
La compagnia utilizzerà voli affittati da otto compagnie concorrenti.