BRUXELLES – Qualcuno fa i soldi con la strage di Bruxelles? Sembra assurdo eppure questa è l’accusa mossa a Ryanair. La compagnia low cost irlandese è stata criticata da un turista britannico che sostiene di essersi visto chiedere oltre 6mila euro per riportare se stesso e il proprio gruppo a casa.
Il gruppo, formato da 28 persone, spiega Metro, si trovava a Bruxelles quando, il 22 marzo, due diversi attentati rivendicati dall’Isis hanno fatto 34 morti in tre diverse esplosioni, due all’aeroporto di Zavantem e una nella linea della metropolitana.
Chris Webb, che era andato a Bruxelles in vacanza insieme al gruppo di 27 persone, ha raccontato che quando è andato al desk di Ryanair per vedere se riusciva a cambiare il volo per tornare a casa, si è sentito chiedere oltre 6mila euro per far rientrare sé e il proprio gruppo (che comunque sono poco più di 200 euro a persona).
“Non riuscivo a crederci, ha detto. Eravamo spaventati, arrabbiati, frustrati. Sono qui con persone che hanno quasi 80 anni e ragazzini adolescenti. Siamo tutti terrorizzati”.
Il caso di Webb è diventato di rilevanza nazionale dopo che il deputato laburista Bill Esterson lo ha portato a conoscenza degli altri deputati britannici:
“Sono stato contattato da alcuni miei sostenitori che si trovano a Bruxelles. Ryanair ha chiesto loro 6mila sterline per riportarli in patria”.
Dopo una discussione Ryanair ha acconsentito ad abbassare la cifra a 160 sterline a persona, ma il gruppo si è comunque rifiutato.
Interpellata da Metro, la compagnia aerea ha spiegato:
“Questo gruppo di 28 persone doveva viaggiare dall’aeroporto Charleroi di Bruxelles a Manchester mercoledì 23 marzo con biglietti da 20 sterline ciascuno. Sono arrivati al desk di Charleroi la mattina di martedì chiedendo di poter anticipare il volo a martedì ed è stato offerto loro il prezzo che si applica in casi analoghi. Il gruppo si è rifiutato. Ci dispiace per gli inconvenienti causati, ma la nostra priorità è di riproteggere i passeggeri che avevano biglietti per lo scalo di Zaventem”.