Bruxelles lancia il passaporto europeo per lavorare ovunque

BRUXELLES – Il paese invecchia ed il lavoro si trasferisce altrove? Per i professionisti europei, dai medici agli architetti, dagli infermieri agli ingegneri, dalle guide turistiche ai fisioterapisti o i farmacisti, dovrà essere più facile seguire le necessità del mercato. In futuro basterà una ‘tesserino’ europeo che certificherà le qualifiche professionali per poter continuare ad esercitare in qualunque paese dell’Unione europea.

E’ con questo scopo che il Commissario europeo per il mercato interno, il francese Michel Barnier, ha annunciato l’avvio della revisione della Direttiva sulle qualifiche professionali. ”Viviamo nell’unico continente in cui è prevista una riduzione della popolazione attiva – ha osservato Barnier – dobbiamo quindi facilitare la mobilità e far sì che i professionisti possano essere accolti là dove c’è bisogno di loro”.

La direttiva sulle Qualifiche professionali, nata nel 2005, regola 4.700 professioni. Il Commissario punta a rinnovarla adeguandola all’evidenza che internet permette ulteriori semplificazioni. Punto di forza, d’accordo con le associazioni di categoria dei 27 paesi, il lancio di una ‘carta professionale’ che sia collegata al Sistema informativo del mercato interno (Imi) e che permetta il riconoscimento ”mutuo ed automatico” nonche’ ”la tracciabilita”’ delle qualifiche.

Il tesserino professionale europeo, ha specificato Barnier, servirà a garantire anche i consumatori, in particolare nel campo delle prestazioni mediche. ”Suggeriremo la creazione di un sistema di allerta rapida per i medici che hanno perso la qualifica professionale in uno stato membro – ha detto il Commissario – allo scopo di evitare che questi possano surrettiziamente ottenerla di nuovo trasferendosi in un altro paese”.

Il processo di revisione è cominciato con il lancio di una consultazione di tutte associazioni di categoria che dovranno rispondere entro il 20 settembre. La Commissione europea organizzera’ una conferenza per il 7 novembre in vista di lanciare una proposta legislativa entro la fine dell’anno.

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Maria Elena Perrero