SOFIA – In Bulgaria continua a tenere banco l'emergenza rom, con continue manifestazioni e prese di posizione ostili nei confronti di una minoranza etnica vista con sempre maggiore disprezzo.
Il leader del partito nazionalista Ataka, Volen Siderov, ha provocato uno scandalo sul canale televisivo ufficiale Bnt, qualificando in diretta i rom come ''canaglie che vivono sulle spalle del popolo bulgaro''.
''Sono inoltre degli intoccabili, per loro le leggi e le regole della società non hanno nessun valore, mentre le autorità e le istituzioni chiudono gli occhi'', ha aggiunto Siderov, che è candidato alle elezioni presidenziali del 23 ottobre prossimo.
''Era ora, e sono soddisfatto che il popolo bulgaro finalmente si è svegliato'', ha detto, riferendosi alle manifestazioni di massa che da sabato scorso si svolgono ogni sera nelle città bulgare, in segno di solidarietà con gli abitanti di Katunitsa, insorti contro i soprusi del clan rom del 69enne Kiril Rashkov, detto ''re Kiro'', boss della produzione illegale di superalcolici e del traffico di prostitute.
A scatenare le proteste è stato il grave incidente di venerdì scorso, quando uno degli uomini di ''re Kiro'' ha investito e ucciso con un minibus, nella via principale di Katunitsa, roccaforte di re Kiro, il 19enne bulgaro Anghel Petrov. Dalle indagini risulta che l'incidente è stato premeditato e probabilmente su commissione di Kiril Rashkov.
Lo stesso Rashkov da due giorni è agli arresti con l'accusa di aver minacciato di morte alcuni abitanti di Katunitsa. Il procuratore generale della repubblica, Boris Velcev, ha oggi annunciato che nei suoi confronti si aggiunge anche l'accusa di frode fiscale.
Mercoledì sera la situazione è stata particolarmente tesa nella città di Blagoevgrad (sud), dove alcuni skinhead hanno aggredito due rom, padre e figlio. E' intervenuta la polizia per far calmare i circa 300 rom accorsi per vendicarsi.
