LONDRA – I ciclisti sono irresponsabili e meritano di morire sull’asfalto di Londra: nel Regno Unito una valanga di proteste ha accolto la provocazione di John Griffin, fondatore e presidente della maggiore azienda di radio cabs in Gran Bretagna, secondo cui chi va in bicicletta dovrebbe aspettarsi di farsi male dividendo la carreggiata con le auto.
Griffin ha usato la sua rubrica nella newsletter di aprile di Addison Lee, il servizio di autonoleggio, per dare addosso ai ciclisti che ”si gettano in alcuni degli spazi piu’ congestionati del mondo”criticando anche i militanti delle due ruote che ”fanno una levata di scudi contro quello che a loro avviso e’ l’omicidio di chi va in bicicletta sulle strade di Londra”.
Guidano per Addison Lee 3.500 autisti: nei giorni scorsi Griffin, un grande elettore del partito conservatore, li ha esortati a ignorare le multe per chi guida nelle corsie preferenziali che gli autobus dividono con i pendolari su due ruote. Quanto ai ciclisti, se i londinesi vogliono andare in bicicletta, ”devono andare a scuola per imparare come si fa” perche’ l’influsso di ciclisti principianti in strada ”avra’ come conseguenza inevitabile la morte di molti di loro”.
L’anno scorso 16 ciclisti sono rimasti uccisi solo a Londra e nella capitale l’uscita del capo di Addison Lee ha scatenato proteste di attivisti delle due ruote e politici: la candidata verde a sindaco Jenny Jones ha cancellato il suo ‘account’ e giurato che non usera’ mai piu’ i taxi di Griffin. Lo stesso ha fatto Lord Prescott, l’ex vice-primo ministro mentre lunedi’ davanti al quartier generale della ditta, e’ stato indetto un ‘die-in’: ”Piu’ sangue finto addosso possibile”, e’ stato l’invito rivolto dagli attivisti della bicicletta.