ROMA – Il suo nome è circolato subito dopo lo scandalo Strauss-Kahn: l’ormai ex direttore del Fmi ha avuto una liason dal 2003 al 2005 con la scrittrice Carmen Llera, vedova Moravia. Storia non proprio segreta visto che lei gli dedicò un suo libro di poesie, Gaston. Oggi la scrittrice scrive al Corriere della Sera per smentire l’immagine di DSK come di un sadico violento (come invece racconta una escort negli Stati Uniti, Manhattan Madam).
“Caro Direttore, dopo giorni di silenzio vi scrivo, è un errore usare il mio libro Gaston, pura finzione letteraria, per illustrare un fatto reale, Gaston non ha nulla a che vedere con Dominique Strauss-Kahn che conosco e frequento da anni. Non sono mai stata una sua vittima come qualcuno ha scritto, non è un uomo crudele primitivo o sadico, la violenza non fa parte della sua cultura, ama il sesso, so what? (e allora? ndr) non mi sembra un delitto, a volte i corpi esprimono più delle parole… ma non desidero fare della letteratura in un momento così tragico, anche perché la letteratura non salva nessuno, non salverà lui e neanche me. Non so cosa sia successo nella suite del Sofitel, probabilmente c’è stato un rapporto consenziente, ma escluderei la violenza sessuale, non vorrei che Dominique Strauss-Kahn diventasse «le bouc émissaire» (il capro espiatorio, ndr) di un certo puritanesimo americano, antieuropeo e antifrancese. Non vorrei che dovesse pagare anche per la mancata estradizione di Polanski o per sporchi giochi di potere politico ed economico. Desidero solo che possa dimostrare subito la sua innocenza e tornare l’uomo libero e sorridente che ho visto giorni fa. C’est tout, cordialmente Carmen Llera Moravia“.
