ROMA – Charlie Hebdo, replica sferzante su Amatrice: “Caso da manicomio”. L’indignazione italiana per le vignette sui morti del terremoto e nemmeno la denuncia del Comune di Amatrice, scalfiscono le certezze dei redattori del giornale satirico francese Charlie Hebdo sul diritto a ridere di tutto senza tabù. E i pazzi sono quelli del “manicomio” Italia che non sanno riconoscere l’umorismo nelle sue sfumature più scure.
“Abbiamo fatto in passato vignette simili su Bruxelles, sul terremoto ad Haiti e nessuno ha protestato, nessun italiano ha protestato. La morte è un tabù, qualche volta bisogna provare a trasgredire”: lo ha detto Riss, direttore di Charlie Hebdo, rispondendo ai microfoni di France Inter a una domanda sulla denuncia presentata dal Comune di Amatrice dopo la vignetta sul sisma. “Quando vediamo sui social network la dimensione che preso questo caso – ha aggiunto – sembra di essere in manicomio”.
“Ci sono state tante dichiarazioni, la denuncia aspettiamo di vederla, vediamo di che si tratta. Ma non ci fa nessuna paura, di vignette come questa ne abbiamo fatte a decine, è una come un’altra, di umorismo nero”: ha aggiunto il direttore di Charlie Hebdo, ospite stamattina della radio France Inter per la presentazione di un libro. “Trovo completamente sproporzionato tutto questo chiasso per una vignetta”, ha aggiunto.