
LONDRAÂ – I vicini cucinano cibo troppo piccante e lei intraprende una causa. Non solo, Joanna Louise Cridlin, di Wandsworth, vorrebbe un indennizzo e sostiene che nella sua casa arriva “il forte e esagerato fumo acre dei peperoncini piccanti”, che le “restringono le vie aeree e bruciano la trachea” e “impregnano la sua abitazione anche per otto ore”.
A decidere, ora, sarà il tribunale di Londra e spera che la sentenza costringa i proprietari della casa dove vivono i suoi vicini, ad agire e a saldare i danni.
La Cridlin, afferma di vivere nella casa vittoriana da quasi 40 anni e sostiene che la produzione del puzzo di peperoncini piccanti dovrebbe essere qualificata come “comportamento antisociale”.
Nell’atto di citazione, si dice che ormai da tre anni i nuovi vicini “causano fumi tossici pungenti”, per questo soffre di problemi respiratori” e la sua vita è un inferno.
Per quei peperoncini che tanto “piacciono ai vicini”, ha rischiato di rimanere “più volte, soffocata nel sonno e, quando stava sul balcone ha avuto difficoltà respiratorie”. “L’odore pungente la travolge”, è scritto nell’atto di citazione e la situazione viene descritta simile a una “tortura”.
La Cridlin ha citato in giudizio la Viridian Housing, proprietari della sua abitazione e quella dei vicini, nel tentativo di costringerli ad agire e dopo che hanno “ignorato la sua legittima richiesta d’aiuto”.
La donna, sostiene inoltre che la Viridian è responsabile dei livelli elevati di monossido di carbonio nella sua casa, dovuti a guasti delle caldaie, che hanno peggiorato i problemi respiratori.
Afferma che i proprietari di casa “violano il loro dovere di diligenza” nei suoi confronti per non aver reagito in modo determinato alle lamentele riguardanti il fumo causato dai peperoncini e ha chiesto un risarcimento danni per mancato guadagno e lesioni personali.
