Niente riduzione dell’Iva per i film negli erotic center: lo ha stabilito oggi la Corte europea di giustizia del Lussemburgo secondo la quale le cabine individuali dove si possono visionare filmini pornografici su richiesta dei clienti non possono essere equiparate alle sale cinematografiche.
I giudici Ue si sono pronunciati su un caso sollevato dall’Erotic center Bvba di Gent, in Belgio, che nel 2004 aveva applicato un’imposta sul valore aggiunto al 6% invece del 21%, ritenendo che le cabine di proiezione dei filmini porno potessero essere equiparate ai cinema che beneficiano di questo vantaggio fiscale.
Lo Stato belga ha quindi imposto alla società di gestione dell’Erotic center di pagare 53 mila euro comprensivi di una multa per le tasse non riscosse. Ma la questione è finita davanti al tribunale nazionale in seguito ad un ricorso dell’azienda. I giudici hanno chiesto, a loro volta, l’intervento dei colleghi europei in base alla direttiva Ue sull’iva.
Oggi la Corte Ue nella sentenza ha sostenuto che «visionare individualmente uno o più film o anche estratti in un locale privato, quali le cabine di un centro erotico, non può essere assimilato alla visione di un film in un cinema».