KIEV – La Russia avrebbe inviato altri 6mila militari supplementari in territorio ucraino. A lanciare l’accusa è il ministro della Difesa di Kiev, Ihor Tenyukhe che ha spiegato che le Forze Armate nazionali sono state poste in stato di massima allerta sul territorio della penisola di Crimea.
La Russia ha inviato 30 blindati russi in Crimea. Lo ha detto il ministro della Difesa ucraino, Igor Peniuk. Lo stesso ha riferito che Mosca ha inviato 6mila soldati. I rinforzi sono iniziati ieri senza “preavviso o il permesso dell’Ucraina, in contrasto con i principi di non ingerenza negli affari degli stati confinanti.
Il premier ucraino Arseni Yatseniuk , a proposito della presenza di soldati russi nell’area, cominciata venerdì 28 febbraio con l’invio di 2mila soldati, ha spiegato che “la presenza di militari russi in Crimea è inappropriata, ma l’Ucraina non cadrà in simili provocazioni rispondendo con la forza”.
Yatseniuk ha definito “inaccettabile” la presenza di “blindati russi nel centro delle città dell’Ucraina”, e ha sollecitato Mosca a cessare ogni operazione militare. Dall’altra parte però, il neo autoproclamato premier della Crimea ha chiesto l’aiuto del presidente russo Putin per restaurare la “pace e calma” nella regione. E subito è arrivata la risposta di Mosca: “La Russia non ignorerà la richiesta di aiuto dei dirigenti della Crimea”.
A tutto questo fa eco “un preoccupato” presidente Usa. Barack Obama ha lanciato un monito a Mosca: un intervento militare, ha detto, “avrebbe un costo”.
Secondo il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov,la Russia di Vladimir Putin vuole provocare un conflitto per poi “annettersi il territorio” della Crimea. Fonti dell’amministrazione Usa segnalano movimenti militari russi in Crimea “via aria e via mare”. Uomini armati la cui appartenenza non è chiara (paramilitari russi o truppe regolari di Mosca?) presidiano anche due aeroporti della penisola russofona ucraina: quello della capitale Simferopoli e quello di Belbek, a 20 chilometri da Sebastopoli, dove è di stanza la flotta russa del Mar Nero.
Il vicepresidente americano Joe Biden ha telefonato al neo-primo ministro ucraino per “riaffermare il forte sostegno degli Stati Uniti per il nuovo governo e il nostro impegno a favore della sovranità, dell’integrità territoriale e del futuro democratico dell’Ucraina”. Americani ed europei potrebbero boicottare il prossimo vertice G8 che si terrà a Sochi il prossimo giugno. In caso però di invasione militare della Crimea da parte dei russi, la risposta potrebbe essere molto più decisa e pesante.