I controllori di volo della Grecia hanno annunciato che non parteciperanno allo sciopero generale di domani contro il piano di austerità e la riforma delle pensioni, per non danneggiare ulteriormente il settore chiave del turismo in un momento di crisi.
La decisione dei controllori, che avevano partecipato al precedente sciopero, è particolarmente importante, perché permette di evitare l’isolamento del Paese all’inizio della stagione turistica.
Con questa scelta, i controllori hanno accolto l’appello del premier Giorgio Papandreou a non danneggiare in un momento critico l’immagine del Paese causando pesanti danni al turismo, una delle principali fonti del Pil.
I controllori di volo avevano già sospeso una precedente protesta in occasione delle difficoltà del traffico aereo causate dalle ceneri del vulcano islandese, al fine di non pesare ulteriormente sull’emergenza.
Dopo la manifestazioni dell’ultimo sciopero del 5 maggio, in cui sono morti tre impiegati di banca in un attacco incendiario, ci sono state quasi 30.000 cancellazioni di prenotazioni ad Atene e si prevede un calo complessivo degli arrivi internazionali nel paese del 10% e degli introiti turistici del 15%.
Papandreou ha creato un Comitato di crisi per far fronte all’emergenza turismo. Lo sciopero generale di domani, il quarto dalla crisi e il secondo dopo l’approvazione del piano di rigore, coinvolgerà trasporti marittimi, ferroviari e per gran parte quelli urbani, chiuderà banche, uffici pubblici, scuole e ospedali e bloccherà con grandi manifestazioni i centri delle città greche a cominciare da Atene.
I sindacati dei dipendenti pubblici, Adedy, del settore privato Gsee e comunista Pame protestano in particolare contro la legge sulla riforma delle pensioni che deve ancora essere approvata dal parlamento e che, sostengono, riduce di fatto del 15% gli emolumenti mentre innalza l’età di fine lavoro. Hanno anche avvertito che le proteste non si fermeranno con lo sciopero di domani.