BERNA – La Svizzera ha un incubo nascosto, quello dell’arrivo in massa di italiani, francesi o di altre nazionalità, spaventati dalla crisi economica, alla ricerca di lavoro, o chissà per altro. Un incubo, quello elvetico, divenuto reale, con la Svizzera che prepara l’esercito. Nel mese di settembre i reparti dell’Armata rosso-crociata impegnati nelle grandi manovre (più o meno 2000 uomini) hanno dovuto fare fronte “all’implosione dell’area euro”.
Il ministro della difesa Ueli Maurer ha calcato i toni: “Non escludo che nei prossimi anni avremo bisogno dell’esercito”.Come prima contromisura concreta il comandante in capo delle forze armate ha annunciato un piano per la creazione di quattro battaglioni di polizia militare pronti a presidiare le frontiere.
Tanta drammatizzazione ha certo a che fare con la tradizionale prudenza dei nostri vicini svizzeri. Ma c’entra anche con le esigenze del ministero della Difesa di Berna che deve convincere opinione pubblica e Assemblea federale a stanziare i finanziamenti per gli investimenti dei prossimi anni. Prima di tutto i 5 miliardi di franchi ogni 12 mesi necessari a mantenere una forza da 100mila uomini. Senza contare i soldi necessari per l’acquisto dei nuovi costosi aerei da combattimento, gli svedesi Gripen (Grifone).