ZAGABRIA, 17 AGO – Ha trascorso la notte in questura Tomislav Horvatincic, l'imprenditore croato che martedì a bordo del suo motoscafo si e' scontrato con una barca a vela provocando la morte di due turisti italiani. E oggi pomeriggio il giudice istruttore dovra' decidere se prolungare e di quanto lo stato di fermo: secondo i primi accertamenti della capitaneria di porto Horvatincic avrebbe superato di molto il limite di velocita'.
"Per ora tutto indica che il fuoribordo di Horvatincic era dentro la zona di 300 metri e si muoveva ad una velocita' di circa 20 nodi, mentre il limite e' di cinque'', ha spiegato Boris Seljanovski, della capitaneria di porto di Sebenico (Šibenik).
In un comunicato diffuso ieri l'imprenditore aveva ammesso di essere stato lui alla guida dell'imbarcazione sostenendo pero' che si era guastato l'autopilota e di ''aver fatto tutto il possibile per avvertire le persone sulla barca a vela del pericolo imminente''.
L'incidente e' accaduto ieri verso mezzogiorno, nei pressi dell'isolotto Maslinovnik, vicino a Sebenico, in Dalmazia. Per ora si sa che il fuoribordo dell'imprenditore croato, lungo 12 metri, ha urtato in piena velocita' il lato sinistro della poppa della barca italiana, proprio nel punto dove in quel momento si trovavano i due coniugi padovani, Francesco Salpietro e Mariella Patella.
Horvatincic (63 anni), uno dei piu' conosciuti uomini d'affari in Croazia, e opera da tempo nel settore edile. L'imprenditore, scrive oggi la stampa croata, in un incidente stradale nel 1980 ha provocato la morte una donna di 75 anni e gravemente ferito un'altra. Per questo e' stato condannato a due anni di condizionale, benche' fosse scappato dal luogo del incidente.