Si è tenuta oggi l’udienza della Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo sul caso del crocifisso. Davanti ai venti giudici che compongono la Grande Camera, si sono sedute le parti, il governo italiano rappresentato dal giudice Nicola Lettieri e l’avvocato di stato Giuseppe Albenzio, il rappresentante legale di Soile Lautsi, l’avvocato Nicolò Paoletti e i paesi che hanno deciso di intervenire a favore dello Stato italiano. Si tratta di Armenia, Bulgaria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta, Russia e San Marino.
E’ l’avvocato Nicolò Paoletti, rappresentante legale di Soile Lautsi (la ricorrente), il primo a esporre le proprie argomentazioni davanti alla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo, cui spetta il compito di ascoltare le ragioni del governo italiano che ha fatto ricorso contro la sentenza emessa il 3 novembre scorso da una delle Camere della Corte.
Nella sentenza si affermava che la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche costituisce una violazione dei diritti dei genitori a educare i figli secondo coscienza e allo stesso tempo una limitazione della libertà religiosa degli alunni. La parola passerà in seguito al giudice Nicola Lettieri a cui spetta il compito di difendere le posizioni dell’Italia. Accanto a Lettieri interverrà anche l’avvocato dello Stato Giuseppe Albenzio. La presidenza ha voluto così sottolineare l’importanza che attribuisce al caso Lautsi.
L’ultimo a intervenire sarà il professor Joseph Weiler che esporrà le argomentazioni di otto dei dieci Stati che hanno deciso di intervenire a favore delle posizioni di Roma. Dalla rappresentanza italiana presso il Consiglio d’Europa fanno inoltre sapere che altri 4 Paesi membri, Serbia, Moldavia, Ucraina e Albania, hanno manifestato la loro decisione di appoggiare l’Italia attraverso una lettera inviata al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. All’udienza, da cui oggi non uscirà alcuna decisione da parte dei giudici, sono presenti oltre all’ambasciatore italiano Sergio Busetto, anche i rappresentanti diplomatici di tutti i paesi che hanno deciso di intervenire come parti terze.
In aula per la prima volta presente anche il rappresentante della Santa Sede, Monsignore Aldo Giordano. Il Vaticano ha lo status di paese osservatore presso il Consiglio d’Europa. Alla fine dell’udienza, che dovrebbe durare circa tre ore, i giudici della Grande Camera si ritireranno per deliberare, ma la sentenza non verrà resa pubblica prima di sei mesi, un anno o più. Alla Grande Camera spetta il compito di decidere in via definitiva sulla questione dell’esposizione del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche. Nel farlo la Grande Camera riprendera’ in considerazione tutta la questione come se la prima sentenza del 3 novembre non fosse mai stata fatta.