ROMA – Denise e Micheline Lévy erano due sorelle di 9 e 8 anni, prese dalle SS nel febbraio del 1944 e deportate ad Auschwitz insieme a tutta la famiglia. Le due, originarie di Gemeaux, Francia, nel momento della cattura avevano in braccio delle bambole, strappate loro brutalmente poco prima di essere portate via.
Le bambole, una rosa ed una blu, furono lasciate per strada ma un negoziante del villaggio decise di tenerle per conservare il ricordo delle piccole; sono passate tra le mani di tre generazioni e la loro storia è nota grazie a Frederique Gilles, che ha deciso di donarle al Memoriale della Shoah di Parigi.
Gilles, insegnante di Gemeaux, ricevette le bambole dalla nonna e, nonostante abbia tentato di rintracciare le bambine, o almeno dei parenti, non è stata in grado di risalire a nessuno della famiglia Lévy.
“Le abbiamo cercate per molto tempo; da piccola mia nonna mi diceva sempre di non giocare mai con quelle bambole, in segno di rispetto. E’ stata dura darle via, ma è la cosa più giusta da fare”, ha raccontato Frederique.
Durante la guerra, gli ufficiali francesi aiutarono le SS a identificare e deportare migliaia di ebrei, che vennero poi portati nelle camere a gas. A conflitto terminato, delle 76.000 persone ne tornarono a casa 2.654, meno del 3% dei deportati.
Le bambole saranno a breve messe in mostra insieme a centinaia di altri oggetti, tra cui un violino, suonato da un deportato di Auschwitz durante la sua prigionia.