Sono circa 74 milioni gli europei, uno su cinque degli adulti, che hanno provato hashish o marijuana nella loro vita. Nell’ultimo anno ne hanno fatto uso 22,5 milioni (6,8%) e 12 milioni (3,6%) nell’ultimo mese.
La cannabis resta la sostanza illecita più comunemente usata in Europa, ma dopo gli aumenti vertiginosi degli anni ’90 e inizio del 2000, i nuovi dati segnalano un calo di popolarità dello spinello una tantum, in particolare tra i giovani. Non nell’uso quotidiano, però, che coinvolge circa 4 milioni di europei.
Questi i dati più significativi che emergono dal Rapporto annuale 2009 sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa, presentato oggi, giovedi, a Bruxelles dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) e che fa riferimento all’anno 2007.
La cannabis è la droga preferita dai più giovani, e infatti le percentuali si alzano se si considera la fascia di età 15-24 anni: il 15,9% l’ha usata nell’ultimo anno, l’8,3% nell’ultimo mese. Ma se raffrontati con i primi anni del 2000, sono in diminuzione, e soprattutto in quei Paesi, come il Regno Unito, dove a metà degli anni ’90 si registravano le più alte stime sulla prevalenza di Europa.
L’Italia si colloca tra i Paesi dove il consumo è più alto: al primo o secondo posto tra gli adulti che l’hanno usata una tantum, nell’ultimo anno o nell’ultimo mese, lo stesso tra i giovani (15-34 anni) ed è tra i Paesi a più alta prevalenza anche nella fascia 15-24.
Un fenomeno suscita oggi in particolare l’allarme dell’Osservatorio: quello della vendita su Internet di prodotti commercializzati con il marchio “Spice”, che dovrebbero contenere solo miscele di innocue erbe e che invece hanno rivelato la presenza di cannabinoidi sintetici, cioé sostanze ottenute in laboratorio che producono effetti simili a quelli della cannabis. Sulle confezioni c’è scritto che contengono incenso o miscele di innocue piante ed erbe. I siti sono localizzati in 14 paesi europei, soprattutto Romania, Irlanda e Lettonia, ma le sostanze incriminate si trovano anche negli smart shop di altri nove paesi Ue. L’Italia non compare in tale lista.
Molti paesi hanno cominciato a bandire gli Spice, ma per aggirare i controlli sono comparse di recente una trentina di miscele di erbe da fumare, vendute on line con nomi come« Smoke » e «SensS». Altri prodotti trovati nei negozi on line sono le party pills (droghe ricreative) contenenti alternative legali alla benzilpiperazina, sostanza di recente posta sotto controllo.
Per quanto riguarda i decessi per overdose, dopo un calo nei primi anni 2000, la ricerca evidenzia che essi mostrano di nuovo un andamento al rialzo. L’Osservatorio afferma anche che le persone che consumano droga non si limitano quasi mai ad assumere a un’unica sostanza: oggi, in Europa, il consumo combinato è responsabile della maggior parte dei problemi legati alle sostanze stupefacenti.
E l’alcol è la sostanza «principe» che lega con tutte le altre e in tal caso l’allarme dell’Osservatorio riguarda soprattutto i giovani: tra gli studenti europei, dati recenti mostrano una forte associazione tra il cosiddetto «binge drinking» (un numero elevato di drink alcolici nella stessa serata) e consumo di droga, soprattutto in ambienti ricreativi.
I dati tratti da uno studio condotto recentemente dall’ Oedt rivelano che poco più del 20% degli studenti dai 15 ai 16 anni aveva usato alcol e sigarette durante il mese precedente, un altro 6% aveva consumato cannabis e alcol e l’1% aveva usato questo gruppo di sostanze in aggiunta a un’altra droga (ecstasy, cocaina, amfetamine, Lsd o eroina). Complessivamente, una media di circa il 30% degli studenti di questa età avevano consumato due o più sostanze nel mese precedente, con 91 combinazioni differenti.