Cronaca Europa

Duisburg, nessuna condanna per il massacro alla Love Parade dove morì anche Giulia Minola

ROMA – Si chiude con l’archiviazione del tribunale di Duisburg il processo sul massacro alla Love Parade del 24 luglio 2010.

Tragedia che finì con 21 morti, fra cui l’italiana Giulia Minola e il ferimento di 650 persone.

Il processo si chiude dunque senza una condanna anche per gli ultimi tre imputati, fra i responsabili della Lovepavent che promuoveva l’evento.

Per altri sei dipendenti del Comune di Duisburg e per un altro dipendente della Lovepavent il processo era stato archiviato oltre un anno fa.

Agli inizi di aprile il Tribunale di Duisburg ha chiesto alla procura l’archiviazione anche per gli ultimi tre imputati, motivando la decisione, fra l’altro, con la circostanza che a causa delle restrizioni per il coronavirus, non si sarebbe riusciti a chiudere il processo entro i termini della prescrizione che sarebbe scattata a fine luglio.

La procura e gli imputati si sono detti d’accordo.

Forte la delusione dei parenti delle vittime, che si hanno protestato contro l’archiviazione del processo come parti civili.

Il Loveparade era una grande festa popolare nata a Berlino nel 1989: richiamava giovani di tutto il mondo a ballare per strada, e si era tenuto anche in altre città, non solo in Germania.

Dopo il disastro di Duisburg, il 24 luglio 2010, non c’è stata nessuna altra edizione della festa. (Fonte: Ansa).

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Gianluca Pace