BRUXELLES – Gli italiani non amano le bibite dolcificate artificialmente, o almeno solo una piccola percentuale le consuma. Se ne è parlato a Bruxelles durante una conferenza organizzata dall’International Sweetenes Association (Isa).
“Dai chewing-gum alle bibite o merendine dietetiche – ha detto all’Adnkronos Salute il presidente dell’Isa, Hans Heezen – almeno la metà della popolazione europea consuma abitualmente cibi o bevande dolcificati artificialmente. Gli edulcoranti artificiali rappresentano in Europa il 10% del mercato di tutti i prodotti dolcificanti, incluso dunque lo zucchero.
La percentuale di persone che li consuma varia molto da Paese a Paese. Ad esempio, l’Italia è uno degli Stati dove le bibite dietetiche” hanno meno successo: “il 10% dei cittadini le beve, mentre la Gran Bretagna arriva al 50%, insieme ad altri Paesi del Nord Europa. Al contrario, il Belpaese detiene il record di consumo di acqua in bottiglia”.
Gli esperti riuniti alla conferenza sono concordi nell’affermare che gli edulcoranti disponibili sul mercato europeo (i principali sono saccarina, acido ciclamico, aspartame, acesulfame-K, sale di aspartame-acesulfame, Neohesperidina Dc, Thaumatina e sucralosio) sono sicuri. “Per andare incontro a effetti collaterali dovuti agli edulcoranti – ha evidenziato Andrew Renwick dell’università di Southampton (Gb) – si dovrebbero consumare 24 lattine di bibite dietetiche al giorno. Qualcosa di sicuramente irrealistico”.