Si tratta solo dell’ultimo di una lunga serie di punti deboli che vengono imputati al progetto. A marzo un rapporto del Pentagono aveva messo in evidenza altri difetti dei nuovi caccia. Il problema più grave, è scritto nel documento del Pentagono, riguarda la visibilità posteriore dell’F-35. Nei duelli aerei, infatti, il pilota non riuscirebbe a vedere nulla di chi o cosa gli vola dietro, e il pericolo di venire abbattuto sarebbe dunque gravissimo. Il display nel casco di volo, inoltre, non fornirebbe un orizzonte artificiale analogo a quello reale. Il radar in alcuni voli di collaudo si è mostrato incapace di avvistare e inquadrare bersagli, o addirittura si è spento.
Un’inchiesta di Presa Diretta, andata in onda il 3 febbraio scorso su RaiTre, metteva pesantemente in dubbio la convenienza e l’opportunità per l’Italia di continuare nel programma di acquisizione degli aerei. L’inchiesta metteva in luce molti problemi tecnici degli F35, il loro costo eccessivo (l’Italia spenderebbe 12 miliardi subito, e fino a 40 miliardi se si calcolano i costi di esercizio e di manutenzione nel corso dei prossimi anni), e il fatto che, proprio per queste ragioni, diversi altri paesi (Canada, Olanda, Australia e Turchia) hanno deciso di sospenderne l’acquisto.