France Telecom tenta la rinascita: dopo l’incubo dei suicidi si punta sulle risorse umane

Torna l’uomo ”al centro dell’impresa” France Telecom, il gigante della comunicazione francese che ha vissuto – e in parte sta ancora vivendo – l’incubo di un’ondata impressionante di suicidi fra i dipendenti. Stephane Richard, il presidente associato alla nuova immagine del gruppo, ha annunciato 10.000 nuove assunzioni entro il 2012 e l’obiettivo dei 300 milioni di clienti nel 2015.

Espansione dal volto umano, questa la chiave di lettura della conferenza stampa nella quale Richard ha disegnato lunedì le strategie del prossimo quinquennio, un periodo che dovrà segnare il rilancio (si chiama ‘Conquiste 2015’), ma dovrà riportare anche la pace e il benessere sociale fra i dipendenti.

France Telecom ha dovuto registrare 35 suicidi nei suoi uffici in Francia fra il 2008 e il 2009, una serie nera che non è ancora finita, dal momento che 17 persone si sono tolte la vita dall’inizio del 2010 ad oggi. E, anche se si parla di un gigante da 100.000 dipendenti, la tendenza venuta a galla è innegabilmente sintomo di un malessere sociale.

I sindacati non hanno esitato a puntare il dito contro le ”ristrutturazioni”, i tagli, i prepensionamenti e la mobilità, la giustizia ha aperto un procedimento per ”mobbing morale”. Secondo Richard, diventato patron per rilanciare l’immagine del gruppo, non si tratta di una ”crisi sociale” ma della ”mutazione di un modello imprenditoriale che è quello francese”. Ed è, ha aggiunto, una ”sfida da raccogliere”.

Ecco quindi i 10.000 nuovi assunti entro il 2012, per ”rigenerare l’impresa” che è ormai alle prese con una massa di salariati che invecchia (la media di età è di 47 anni) e che ”negli ultimi anni ha assunto poco”. Un eufemismo, dal momento che l’ispettorato del lavoro e i sindacati ritengono che una delle cause del malessere sociale persistente siano stati i tagli effettuati dal 2006 al 2008, un biennio di sangue in cui sono usciti dal lavoro 22.000 dipendenti.

Il nuovo ”contratto sociale” annunciato da Richard prevede un investimento totale di 900 milioni di euro nel 2010-2012, con un rafforzamento del ramo ‘Risorse umane’, che da solo aumenterà di 200 dipendenti. Nasceranno gli ‘Orange Campus’, sorta di ”luoghi di formazione continua” per i manager con maggiori responsabilità che saranno formati e aggiornati in permanenza in base ai dettami della nuova mentalità a misura d’uomo.

Nulla è provocato soltanto da un fattore, nulla si risolve con un colpo di bacchetta magica. Per questo Richard ha chiesto ”tempo”, ha domandato di essere giudicato ”sulla lunga durata”. Il progetto prevede, fra l’altro, il miglioramento delle condizioni di vita sul posto di lavoro, un barometro dello stress, e una nuova strategia commerciale del gruppo, che sarà comunque alle prese con concorrenti più agguerriti in Francia e all’estero.

France Telecom si concentrerà sulle infrastrutture, investendo due miliardi di euro nella fibra ottica in Francia e orientando la clientela verso le sue scelte a 360 gradi nella direzione del digitale. Da un punto di vista degli obiettivi economici, Richard si è posto quello di passare dagli attuali 192 milioni di clienti a 300 milioni nel 2015, concentrando gli sforzi sui Paesi emergenti, Africa e Medio Oriente in prima linea.

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Alessandro Avico