FRANCIA, PARIGI – Dal velo islamico alla celebrazione del Natale: in pieno dibattito sulla legge che vieta di esibire simboli religiosi nei luoghi pubblici, è polemica in Francia per la presenza di un presepio sistemato davanti alla biglietteria di una stazione ferroviaria di Villefranche-de-Rouergue, nell’Aveyron (nel sud del Paese) che – tuonano i detrattori – violerebbe il principio di laicità . Dopo le proteste di un utente, che in una lettera indirizzata alla direzione della Sncf, la società ferroviaria francese, si era detto “turbato dall’ostentazione di un simbolo religioso in un luogo pubblico”, il presepe è stato temporaneamente coperto.
”In seguito alla protesta di un viaggiatore, non possiamo mostrare il presepe. Presepe che la stazione di Villefranche esponeva da oltre dieci anni”, si legge su un polemico cartello che i dipendenti della stazione hanno messo in bella mostra davanti al presepio coperto in segno di protesta. “Da dieci anni facciamo il presepe nei locali della biglietteria, non capiamo perchè questa abitudine dovrebbe cambiare proprio oggi”, deplorano i ferrovieri, denunciando “un eccesso di laicità ”. E aggiungono: “Quale sarà il prossimo passo? Contestare anche i giorni festivi legati alle celebrazioni religiose?”.
Il direttore regionale della comunicazione della Sncf, Philippe Blanquart, ha preso le difese dei ferrovieri insistendo sulla “dimensione locale dell’iniziativa degli agenti ferroviari”. “Il presepio è un segno religioso ma durante il periodo di Natale è una tradizione importante per i ferrovieri. Si trovano presepi in tanti altri luoghi pubblici”. In un secondo tempo, la scena della natività stata nuovamente scoperta e resa visibile a tutti. Ma le polemiche non finiscono. Tanto che la Sncf ha deciso di organizzare un dibattito interno, tra i dipendenti della stazione e la direzione, sul principio di laicità .
Il comitato etico dell’azienda ha fatto notare di avere già trasmesso a inizio dicembre, a tutte le sedi della Sncf, indipendentemente da questa vicenda, una circolare in cui si affermava il principio di laicità e di neutralità dell’azienda. Per l’Osservatorio della laicità , creato lo scorso aprile sotto l’egida del primo ministro, Jean-Marc Ayrault, questa polemica del presepio “è ridicola”: la neutralità religiosa si applica solo allo Stato e ai locali della funzione pubblica, come scuole e municipi, non certo alle stazioni ferroviarie. “Natale è anche una tradizione, una storia – dice Jean-Louis Bianco, presidente dell’Osservatorio della Laicità – Non bisogna dimenticare una cosa: la laicità non è un divieto ma una libertà , quella di praticare la propria religione”.
Intanto dopo la pubblicazione nei giorni scorsi del contenuto di un controverso rapporto commissionato dal governo sull’integrazione, in Francia riesplode il dibattito sulla legge che dal 2004 vieta il velo islamico a scuola. E un’apertura sembra arrivare dal Consiglio di Stato: almeno nei confronti delle donne velate che accompagnano i bambini a scuola.
